Generations: I migliori - La Nuovissima Wolverine/Wolverine, la recensione
La recensione di Generations: I migliori - La Nuovissima Wolverine/Wolverine, di Taylor e Rosanas
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Agli occhi delle figlie, un padre assume le fattezze di un eroe, sempre pronto a sacrificarsi per regalare loro un sorriso. Chissà come ci si sente sapendo che il proprio genitore, in realtà, è davvero un eroe, o meglio un super eroe, di quelli che in sgargianti tute attillate vivono incredibili avventure in giro per il mondo, in dimensioni parallele o negli angoli remoti della galassia. Cosa si prova, insomma, a essere la figlia di James Howlett, per gli amici Logan, per tutti Wolverine? Lo scopriamo nel terzo appuntamento con Generations – iniziativa editoriale nata per traghettare i lettori verso la prossima fase dell’Universo Marvel, Legacy – attraverso gli occhi e le azioni di Laura Kinney, clone femminile del mutante artigliato, già nota come X-23 e salita alla ribalta dopo il megaevento Secret Wars nei panni della Nuovissima Wolverine.
La storia imbastita da Tom Taylor (La Nuovissima Wolverine) sublima perfettamente le due anime del personaggio: da un lato il suo volto selvaggio, aggressivo e spietato, l'elemento che ha reso Wolverine l'infallibile macchina da guerra che tutti conosciamo; dall’altro, quello più introspettivo, travagliato e fragile, segnato dal dolore e dalla morte delle persone care.
Queste due facciate vengono portate brillantemente in scena dallo scrittore: la prima parte è esclusivamente incentrata sulla ricerca della piccola, cosa che permette di sfruttare al meglio la componente action: non c’è bisogno di alcuna introduzione o lettura specifica: tra mutilazioni, teste mozzate e fiumi di sangue a bagnare gli artigli, i due mutanti vivono un’adrenalinica sequenza di eventi che culminano nello scontro finale. In seguito, il ritmo rallenta e il racconto mostra il suo vero cuore: da quando ha preso il suo posto, Laura non ha avuto modo di confrontarsi con il suo genitore adottivo. In ogni istante, ha cercato di rendere fiero l'uomo che troppo di rado ha abbracciato quando era tra i vivi. Ora, finalmente, è possibile rimediare. Taylor permette così a Laura di chiudere una fase della sua vita, ricevendo la benedizione del suo mentore scomparso; allo stesso modo, al Logan del passato è offerta la possibilità di iniziare a concepire l’idea di diventare una persona migliore, non solo un killer inarrestabile.
Muovendosi in territori familiari, Taylor regala una prova fortemente emozionale, illustrata con attenzione e precisione da Ramon Rosanas (Ant-Man). Lo stile asciutto dell’artista spagnolo riesce a imprimere grande dinamismo alle fasi iniziali, quelle più concitate e ricche d’azione, e a trasmettere la giusta potenza emotiva in quelle conclusive. Lo storytelling è eloquente, si adatta ai vari frangenti del racconto e offre la possibilità allo scrittore di ridurre all’osso dialoghi e didascalie, affidando alla componente artistica il compito di condurre le danze.
Si chiude così anche il terzo, intenso numero di Generations, iniziativa che fin qui non ha mostrato alcun segno di cedimento.