Generations: Gli Arcieri - Occhio di Falco/Occhio di Falco, la recensione

Abbiamo recensito per voi Generations: Gli Arcieri - Occhio di Falco/Occhio di Falco, edito da Panini

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Modello: L'oggetto o il termine atto a fornire un conveniente schema di punti di riferimento ai fini della riproduzione o dell'imitazione, talvolta dell'emulazione.

Avreste mai immaginato che lo spocchioso, ribelle e irruento Clint Barton degli esordi sarebbe un giorno diventato un modello da seguire? Chi ha avuto modo di apprezzare il ciclo di storie di Occhio di Falco scritto da Matt Fraction e disegnato da David Aja, ha potuto assistere alla nascita di un legame maestro/allieva tra l'arciere e Kate Bishop, colei che ne ha ereditato l'alias nel periodo in cui era morto. Il rapporto tra i due è decisamente sui generis e va oltre le normali dinamiche di questo genere di relazione, ma al contempo è sintomatico di un’umanità e una purezza d’intenti che rendono Barton un modello per la sua discepola.

Come abbiamo avuto modo di apprendere nelle ultime settimane sulle pagine di Generations, la Marvel ha intrapreso un’iniziativa editoriale che pone gli uni di fronte agli altri i super eroi della vecchia e della nuova leva in un profondo confronto generazionale che analizza le diverse sfaccettature del concetto di legacy, di retaggio. Il progetto, composto da dieci storie autoconclusive, funge da ponte tra il megaevento in corso Secret Empire e la prossima fase della Casa delle Idee: Legacy, appunto.

Senza sapere come sia arrivata né perché, Kate si ritrova su un’isola deserta in compagnia della versione originale di Occhio di Falco. I due, superata l’iniziale diffidenza, si uniscono per affrontare una serie di villain condotti sul posto da un personaggio misterioso. Chi si celi dietro questo perverso gioco e quale sia il suo scopo lo si scopre nel finale di Generations: Gli Arcieri – Occhio di Falco/Occhio di Falco, scritto da Kelly Thompson (sceneggiatrice della serie regolare dedicata a Kate) e disegnato dal nostro Stefano Raffaele (artista della prima pubblicazione dedicata a Clint).

Come dicevamo, il rapporto tra mentore e allieva è il fulcro attorno a cui ruota l’intero racconto, e, senza addentrarci troppo nella trama anticipando importanti snodi narrativi, possiamo dire che su queste pagine vediamo come la Thompson analizzi quanto le azioni dei “genitori” possano influenzare l’operato dei “figli”.

Generations: Gli Arcieri - Occhio di Falco/Occhio di Falco, anteprima 02

Sebbene condensata in poche pagine, la storia è perfettamente bilanciata tra scene d’azione cariche di tensione (decisamente riuscito l'espediente thriller della minaccia incombente), incisi intimisti e divertenti gag; questa dosata commistione permette agli autori di riproporre l’avvincente alchimia tra i due Occhio di Falco sostanzialmente come l'aveva concepita Fraction, sebbene in un contesto differente da quello originale: dietro all’aura da duro e all’infallibile sicurezza nei propri mezzi di Clint si nascondono le insicurezze di un animo inquieto, profondamente segnato da un tragico passato e dalla difficile relazione con il suo stesso mentore.

Di natura similare è anche il travagliato trascorso della giovane Kate, la cui figura paterna rappresenta il motivo che l’ha spinta a intraprendere la carriera eroica. Per l’ex membro degli Young Avengers, questo team-up rappresenta un’importante occasione per rinsaldare vecchie certezze, confermare la bontà del proprio operato e trovare nuovi stimoli per il futuro. Come già accaduto in Generations: I Migliori – La Nuovissima Wolverine/Wolverine, vengono dunque presentate dinamiche note ai lettori Marvel abituali, una familiarità che favorisce l’empatia con i personaggi coinvolti e rende la lettura decisamente piacevole.

Salutiamo infine con enorme piacere il ritorno sulle pagine di un albo della Casa delle Idee di Stefano Raffaele: il lavoro dell'artista nostrano risulta d'impatto grazie a uno storytelling ben congegnato e a un tratto in grado di esaltare tanto la componente action quanto quella emozionale del racconto. Il taglio cinematografico delle tavole, la plasticità delle figure e la cura dei piccoli dettagli espressivi dei volti rappresentano i punti di forza di una prova convincente, a tratti esaltante, che impreziosisce un fumetto davvero ben confezionato.

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