Gen V (Stagione 1), la recensione dei primi 3 episodi

Abbiamo finalmente recensito i primi tre episodi di Gen V, amando ogni aspetto della nuova avventura ambientata nel mondo di The Boys

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Spoiler Alert

Annunciato nel settembre del 2020, ma rivelato solamente un paio di anni dopo, Gen V ha suscitato allo stesso tempo curiosità e paura negli spettatori di tutto il mondo. Curiosità nel vedere come l’universo di The Boys potesse espandersi, pur mantenendo i toni tipici dello show basato sul fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson. Paura nel trovarsi di fronte a uno spin-off pensato esclusivamente per cavalcare l’onda di una serie TV dal forte successo mediatico

Nonostante una comunicazione altalenante, che ha mantenuto lo show un po’ in sordina, Gen V è finalmente approdato su Amazon Prime Video con i primi tre episodi. Affascinati dal potenziale della nuova opera targata Craig Rosenberg, Evan Goldberg e Eric Kripke, ci siamo quinti tuffati online per scoprire il risultato di questa nuova avventura ambientata nella Godolkin University School of Crimefighting, accademia in stile Xavier Institute gestita dalla Vought International.

Saranno riusciti gli autori a replicare il successo di The Boys, oppure ci troviamo di fronte a un semplice tentativo di sfruttare il franchise?

COME GLI X-MEN, MEGLIO DEGLI X-MEN

Come già accennato, la storia è ambientata in un istituto all’interno del quale vengono forgiati i supereroi del domani in cui chiunque, lavorando sodo, può scalare la classifica per diventare un eroe come i Sette. Marie Moreau è una ragazza dal passato tragico, che scopre di poter manipolare il sangue a proprio piacimento e che viene accettata alla Godolkin, finendo così per frequentare l’accademia dei suoi sogni. Qui fa la conoscenza di Emma Meyer, una ragazza che può rimpicciolirsi in stile Ant-Man e che la aiuterà ad ambientarsi in una scuola dove non tutto è ciò che sembra. Tra i corridoi della Godolkin, infatti, serpeggia un mistero che Luke Riordan, il ragazzo più celebre della scuola, ha intenzione di svelare una volta per tutte.

Evitiamo come sempre di entrare più nel dettaglio, ma non possiamo che dirci completamente soddisfatti dalla trama messa in piedi da Rosenberg, Goldberg e Kripke. Gen V, infatti, non solo narra una storia perfettamente integrata con il mondo di The Boys, ma è perfettamente godibile anche da chi non ha seguito lo show principale presente su Prime Video. I primi tre episodi hanno tutto il necessario per mantenere gli occhi dello spettatore incollato allo schermo. C’è dramma, mistero, tensione, sesso, splatter e tantissime buone idee, che spesso ci hanno lasciati spiazzati e col sorriso stampato sulle labbra. Nulla da dire nemmeno sulla messa in scena, che appare più convincente della maggior parte dei cinecomics moderni. Meno roboante ed esagerata, magari, ma senza dubbio più riuscita.

IL CORAGGIO DI AFFRONTARE IL MONDO A BRACCIA APERTE

Puntata dopo puntata, c’è una caratteristica di Gen V che ci ha conquistato più del resto: la capacità dello show di parlare a un pubblico moderno, trattando tematiche attuali e scottanti con una determinazione incredibile. Rosenberg, Golberg e Kripke sanno benissimo come funziona l’epoca buonista e farcita di politically correct che stiamo vivendo. Lo sanno e hanno deciso di cavalcare l’onda, criticando però il sistema e finendo per raccontare una storia inclusiva di rara bellezza.

Sono davvero tanti i temi importanti trattati in Gen V. Temi come la transfobia, i disturbi alimentari, il cyberbullismo e lo sfruttamento delle minoranze per il vile denaro. Tutti quanti questi argomenti passano sotto il filtro folle del mondo di The Boys, finendo per emozionare più di tante opere più serie, impegnate e blasonate. Questo è possibile anche grazie alle grandi interpretazioni del cast, tra i quali spiccano senza dubbio Lizze Broadway nei panni di Emma e la coppia London Thor/Derek Lux, nel ruolo di Jordan Li. Ogni attore scelto è comunque perfetto per la propria parte, venendo poi valorizzato da una sceneggiatura che non lascia indietro nessuno e sa quando rallentare, quando accelerare e quando puntare i riflettori su determinati personaggi.

UNA VERA CHICCA

I primi tre episodi di Gen V sono un piccolo gioiello del linguaggio supereroistico. Un inizio brillante, carismatico, ben scritto, diretto e interpretato. Un’opera che non solo eguaglia The Boys, ma che sotto certi aspetti lo supera persino. Non vediamo l’ora di scoprire come la storia possa andare avanti e siamo certi che lo show disponibile su Prime Video sarà la prima cosa che faremo ogni venerdì mattina per le prossime cinque settimane.

E voi che cosa ne pensate? Venite a farci sapere la vostra opinione nei commenti qui sotto o, se preferite, sui nostri profili social (TikTok compreso).

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