Gen V 1×06, “Jumanji”: la recensione

Gen V ormai non sbaglia un colpo e ci regala una sesta puntata emozionante e con qualche colpo di scena ben piazzato

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Il pregio più grande di Gen V è sicuramente quello di prendere un contesto scolastico e di declinarlo in salsa The Boys. Stiamo parlando, infatti, di una storia ambientata in un college in pieno stile X-Men, dove però le cose non sono affatto quelle che sembrano. Merito, come al solito, di persone che odiano e temono i supereroi, vero e proprio polo d'attrazione nella società creata da Garth Ennis e Darick Robertson nelle pagine a fumetti.

Quanto visto sinora ci ha non solo conquistato, ma ha saputo persino sorprenderci. La paura di trovarci di fronte a una mera operazione commerciale, infatti, era tangibile, ma episodio dopo episodio Craig Rosenberg, Evan Goldberg e Eric Kripke ci hanno dimostrato che non c'è nulla da temere. Come già ribadito nelle scorse recensioni, Gen V riesce in alcuni casi a superare persino la qualità di The Boys, dimostrandosi ben più di un “semplice spin-off”. 

Con la puntata di questa settimana ci avviciniamo al gran finale, previsto per il 3 novembre 2023, in pieno Lucca Comics & Games. Saranno riusciti gli autori a stupirci ancora una volta?

NELLA MENTE DEL SERIAL KILLER

Dopo la sconvolgente rivelazione dello scorso episodio, Marie Moreau e i suoi amici si trovano bloccati all’interno dei ricordi di Cate Dunlap. La ragazza, tremendamente in colpa per i recenti avvenimenti, sta infatti cercando un proprio modo di elaborare il tutto. I suoi poteri, però, si rivelano essere molto più potenti e pericolosi del previsto, rischiando così di uccidere non solo lei, ma anche tutti i suoi compagni di ventura. Nel frattempo, Emma si tuffa alla ricerca di Sam, che fatica ancora a comprendere la propria forza (e la propria follia).

Evitiamo, come sempre, di entrare più nel dettaglio per non rovinarvi l’esperienza, ma possiamo tranquillamente ammettere che, anche questa volta, ci troviamo di fronte a un’ottima puntata. La sceneggiatura di Lauren Greer si collega perfettamente a quella della scorsa settimana a firma di Lex Edness, creando un dittico di episodi che portano avanti la trama principale solamente quando entra in scena Shetty e il Dr. Cardosa. In questo modo si ha un po’ la sensazione che si tratti di puntate “accessorie”, ma la realtà è che risultano fondamentali per l’evoluzione psicologica e la crescita dei personaggi. Personaggi ai quali, inevitabilmente, ci siamo affezionati e che speriamo possano raggiungere il finale di stagione senza subire perdite di qualche tipo.

Lo sappiamo: il mondo di The Boys è crudele e alcuni degli eroi presenti in questa serie hanno una “death flag” stampata in fronte già da qualche puntata. Ma possiamo sempre continuare a sognare, no?!

GRADITI RITORNI E PIACEVOLI CONFERME

Uno dei momenti più divertenti di questa sesta parte di Gen V è sicuramente la tanto anticipata presenza di Soldatino, interpretato come sempre dal magnifico Jensen Ackles. Inutile dire che non solo i dialoghi del personaggio così sopra le righe ci hanno strappato un sincero sorriso, ma questo ritorno ha confermato per l’ennesima volta la bravura della produzione nel mettere insieme un cast di tutto rispetto. Ogni eroe, infatti, vanta uno stile unico e un volto semplicemente perfetto per il personaggio interpretato. Un ragionamento che funziona sia per la talentosa Jaz Sinclair, qui nei panni della protagonista Marie, che per ogni comparsa con anche il più minimo screen time.

Come ogni settimana, quindi, Gen V si è dimostrata un’opera di qualità, appassionante e curata in ogni singolo aspetto. Siamo veramente tristi all’idea che manchino solo due episodi alla conclusione di questa prima stagione. Inutile dire, al contrario, che siamo molto felici del recente rinnovo dello show. Show che merita di essere visto non solo dai fan di The Boys, ma anche da tutti coloro che non seguono la serie principale e che cercano una storia di supereroe fuori dai canoni ai quali ci hanno abituato Marvel e DC Comics negli ultimi anni.

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