Gears 5, The Coalition si riscatta e ci regala un grande capitolo della serie – Recensione

Gears 5 colpisce nel segno, pur non scavando alcuna linea di demarcazione tra un prima ed un dopo, come seppe fare il capostipite della saga

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Gears 5: la recensione

Anonimo, sciatto, prevedibile. Gears of War 4, esordio di The Coalition al timone di una delle saghe di punta di Microsoft, al tempo della sua pubblicazione deluse ogni aspettativa. Capitolo di transizione o meno che fosse, non fu giustificabile la superficialità con cui venne introdotto e caratterizzato il nuovo manipolo di eroi, né la scarsa spettacolarità di una campagna che si limitava al compitino, tralasciando quasi integralmente ciò che resero grandi ed adrenaliniche le mattanze di Marcus Fenix e soci su Xbox 360.

Serviva un riscatto, insomma, una pronta risposta che ridesse slancio a Gears of War e che comprovasse la rinnovata attenzione di Microsoft verso le produzioni first party, cambio di strategia recentemente supportata dall’acquisizione di numerosi studi, nonché dal ritorno in pompa magna di nomi illustri, tra cui figura ovviamente anche Halo.

Fortunatamente, Gears 5 colpisce nel segno, pur non scavando alcuna linea di demarcazione tra un prima ed un dopo, come seppe fare il capostipite, sparatutto in terza persona che cambiò per sempre le regole del genere e non solo per l’introduzione del sistema di coperture.

[caption id="attachment_199341" align="aligncenter" width="1024"]Gears 5 screenshot La cosa più sorprendente del comparto tecnico riguarda il frame rate, fisso a 60fps in praticamente ogni situazione[/caption]

La brillante volgarità della Squadra Delta, così come le tinte oscure dell’art design e i toni da horror movie, sono (purtroppo) un ricordo del passato, un retaggio discioltosi gradualmente già nell’arco della trilogia originale, distante anni luce da ciò che il brand è diventato poi su Xbox One.

Se evoluzione e cambiamento fanno parte del gioco, e bisogna accettarle di buon grado, è consolante registrare un sensibile riassestamento nella sceneggiatura che sorregge la nuova campagna, composta di cinque atti e completabile in una quindicina di ore circa.

Il tutt’altro che carismatico JD, l’intangibile Del, la fastidiosa Kait, hanno lasciato il posto a versioni enormemente più interessanti ed accattivanti di loro stessi, coinvolti in una nuova epopea dai risvolti certamente prevedibili, e dal finale non del tutto convincente, ma generosa di un paio di colpi di scena capaci di rimettere in discussione le poche certezze accumulate sino a questo punto.

"l’azione, per quanto ancorata a feature e meccaniche ormai ultradecennali, è enormemente più graffiante rispetto al predecessore"Anche l’azione, per quanto ancorata a feature e meccaniche ormai ultradecennali, è enormemente più graffiante rispetto al predecessore. Sostenute da un level design che concede sempre il fiancheggiamento e si dirama in molteplici coperture, le fasi puramente shooter si fregiano spesso e volentieri di elementi di contorno che vivacizzano la scena quantomeno sul piano prettamente spettacolare. Tempeste di neve, esplosioni da ogni dove, rocambolesche irruzioni di nuovi nemici da abbattere, in questo senso Gears 5 è un ottovolante di emozioni, un concentrato di testosterone e polvere da sparo che riconduce la serie ai fasti d’un tempo.

Manca la magnificenza di certe ambientazioni del passato, del resto stiamo ormai parlando di un pianeta devastato e demolito da capo a fondo, ma laddove non esistono più imponenti e barocche città da attraversare da parte a parte, ci pensa la natura rigogliosa, anche con i suoi molteplici colori, a soddisfare l’occhio del videogiocatore.

In questo senso, buona parte del merito va al comparto tecnico, semplicemente maestoso su Xbox One X, sopratutto potendo contare su un pannello che supporti 4K e HDR. Nonostante alcune ambientazioni stranamente povere di dettagli, in generale si rimane abbagliati dalle animazioni dei modelli poligonali, dall’ampiezza delle ambientazioni, dagli strepitosi effetti luce.

Come suggerito, tuttavia, Gears 5 si prende alcune libertà rispetto alla formula classica. La prima comprende ben due atti che, se non è possibile ascrivere al genere degli open world, ad ogni modo offrono una libertà decisionale e di movimento inedite per il brand.

A bordo dello Skiff, una sorta di slitta a vento, potrete esplorare enormi lande, una ricoperta di neve, l’altra desertica, sia per prendere parte a missioni secondarie, utili per sbloccare nuovi potenziamenti, sia per andare a caccia di collezionabili. Sebbene i luoghi d’interesse non siano moltissimi, spesso e volentieri sarete protagonisti di scontri a fuoco che cambiano lievemente le carte in tavola, eliminando qualsiasi copertura, per esempio, o introducendo semplici puzzle ambientali da risolvere.

[caption id="attachment_199342" align="aligncenter" width="1024"]Gears 5 screenshot A discapito del passato, Gears 5 permette la co-op fino a tre giocatori, con uno dei partecipanti costretto nei panni di Jack[/caption]

L’altra novità di questo episodio, riguarda invece il ruolo che rivestirà Jack, il robot che seguirà pedissequamente gli eroi nella loro avventura. Più che un semplice personaggio di contorno, sarà dotato di abilità particolari, come un flash accecante o trappole da piazzare sul terreno, che si riveleranno fondamentali in certi passaggi e potranno essere potenziate recuperando sul campo specifici chip.

Se il multiplayer online era l’unica feature che salvava Gears of War 4 dal baratro della sufficienza risicata, in questo nuovo capitolo si riconferma un plus tutt’altro che secondario. Deathmatch e Orda funzionano ancora alla grandissima, introducendo una marea di sbloccabili con cui personalizzare e potenziare progressivamente i molti personaggi selezionabili. Fuga, dal canto suo, in veste di new entry ci ha purtroppo deluso. Rinchiusi in una roccaforte dello Sciame, si tratterà di fuggire entro un certo lasso di tempo. Sebbene il ritmo sia indiavolato al punto giusto, l’inspiegabile scarsità di munizioni che caratterizza ogni partita mortifica il divertimento, rendendo ogni sparatoria fonte d’ansia.

Gears 5 è il Gears su Xbox One che avremmo voluto da subito. Sfaccettato come non mai, mastodontico, graficamente strepitoso. Se il multiplayer cede il fianco a qualche critica solo per la modalità Fuga, la Campagna riporta la saga ai fasti d’un tempo, nonostante si senta la mancanza di una nuova figura che possa realmente sostituire Marcus Fenix e la vecchia Squadra Delta.

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