Gattini assassini sudati, la recensione

Abbiamo recensito per voi Gattini assassini sudati, dirompente raccolta di scritti e vignette comiche

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Gattini Assassini Sudati, anteprima 02

C'è un libro, là fuori, che leggerete in meno di mezz'ora e che vi farà ridere a crepapelle. Questo libro è scritto da un fumettista che si fa chiamare Grillo, ma non è quel Grillo là. Non è famoso e gli vorrete un sacco di bene. Per un motivo molto semplice: è dotato di un senso dell'umorismo assolutamente fulminante e lo usa in maniera non convenzionale. Andrea Grillenzoni, Grillo per amici e fan, è l'autore di Gattini assassini sudati, un volumetto che contiene dei fumetti, anche, ma non solo quelli. E che non è un fumetto. Sarà il caso di definire cosa sia, questo libro che vi regalerà momenti di ilarità esplosiva.

In centoventotto pagine, Grillo condensa circa un centinaio tra vignette e piccole strisce comiche e altrettanti testi. Alcuni sono semplici epigrammi, altri componimenti in prosa un po' più lunghi. Anch'essi, comici. Di una comicità straniante, incredibilmente intelligente, che affonda le sue radici nell'abitudine all'uso diverso e deviante del linguaggio comune.

La chiave di Grillo è spesso proporre una situazione del tutto banale, riconoscibile, quotidiana e, possibilmente trita e ritrita. Le sue vignette ci servono cucchiaiate di banalità da frasi dei dolcetti, da pubblicità finto romantica, da parere intellettuale protervo e interessato per poi sterzare violentemente all'ultimo, proprio al limite del burrone esistenziale e cambiare direzione, scatenando alcune delle risate più piene che vi possano capitare.

Il suo disegno è caricaturale e liberissimo. C'è uno stile mediamente riconoscibile, ci sono persino dei personaggi ricorrenti a interpretare alcuni dei ruoli che ci propone. Ma le vignette di Grillo sono soprattutto d'occasione, chiaramente ispirate dal momento, una via di fuga dal fastidio momentaneo, ma a suo modo assillante perché ripetuto in continuazione, per la retorica della comunicazione, dei sentimenti codificati, del modo di esprimersi di tutti noi quando siamo al nostro peggio.

Gattini Assassini Sudati, anteprima 03

E poi c'è anche tanta satira, soprattutto di costume, ma in parte anche politica. C'è la satira di tutti noi, del modo in cui facilmente ci pieghiamo al luogo comune, alla visione che viene imposta di noi dal prossimo.

Grillo non guarda dietro alle cose per svelarle, per mostrarci l'altro lato della moneta. Andrea osserva la realtà dritta negli occhi e la vede per quella che è. E non ha paura di dire quando fa schifo, di scappare da lei urlando, di smontarla con l'inaspettato e tutta la cattiveria della persona intelligente e buona, che proprio non ne può più. E ha la risata come arma.

A volte, nel leggere quel che scrive e nel ridere alle vignette di Gattini assassini sudati, non possiamo far altro che pensare a certi concerti degli Who, che si chiudevano con tre sciamannati sul palco e le primissime distruzioni di chitarra, opera del tarantolato Pete Townshend. Grillo è la versione fumettosa di quel Rock 'n' Roll lì, nella nostra visione. Spacca tutto quello che c'è sul palco. Solo che brandisce una matita e una lucidità di pensiero e di comunicazione invidiabili. Townshend no, non era troppo lucido in quei momenti. Fidatevi.

Gattini Assassini Sudati, anteprima 04

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