Game of Thrones 3x10 "Mhysa": la recensione
Ultima puntata per Game of Thrones, che chiude in maniera debole e appoggiandosi molto agli eventi della scorsa settimana
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I momenti migliori dell'episodio finale della terza stagione sono tutti concentrati nella prima parte della puntata e coincidono con il necessario prolungamento del climax raggiunto durante le Nozze Rosse. Se infatti da un lato era logico, e in linea con la scrittura originale, far esplodere in un silenzio di tomba i titoli di coda sulla morte di Catelyn, d'altra parte non si poteva tacere, a posteriori, sull'affrontare le premesse di una simile risoluzione. Eccola quindi la scena migliore di Mhysa, in cui il Concilio Ristretto viene convocato in gran fretta per assimilare la notizia. Sostanzialmente la scena, oltre alla perfetta alchimia tra i protagonisti, non offre nulla di nuovo sul piano narrativo, se non la conferma di una serie di tensioni finora soppresse ma mai negate che vedono come comun denominatore la figura di Tyrion, elemento cardine, proprio perché così diverso dal resto della sua famiglia, nel contrasto con Joffrey, con Tywin, con Cersei.
Perché, diciamolo, la scena finale di Mhysa, soprattutto se contrapposta ai botti della prima e seconda stagione, non riesce a fare il proprio dovere come dovrebbe. Vedere Daenerys inneggiata dalla folla di Yunkai, malgrado la rappresentazione di una regina "giusta" e, più in generale, di un personaggio che proietta il proprio percorso di liberazione ed emancipazione del proprio ruolo sugli altri – al contrario di praticamente tutti gli altri protagonisti – non riesce semplicemente a restituirci quell'emozione che ci aspettavamo e che ci dovrebbe far tremare al pensiero di dover aspettare un altro anno. Note sparse sulla conclusione del viaggio di Jaime che, giunto ad Approdo del Re, semplicemente con un gesto, quello di non rispondere ad un mercante che lo insulta, mostra di essere una persona diversa (ma per vederlo basta osservare non tanto il suo braccio, quanto il suo sguardo), sulla fine del percorso di disumanizzazione del bastardo di Bolton contro Theon/Reek (bravi gli autori a mantenere il personaggio anche in questa stagione, nonostante il diverso percorso dei romanzi), sul personaggio di Arya, uno dei migliori se non il migliore in assoluto, protagonista delle due scene di maggior impatto del finale.