Galline in fuga - L'alba dei nugget, la recensione
Il diabolico allevamento non è più una metafora storica dall’aspetto agreste: la derivazione, e quindi lo spirito del film, si fa essa stessa cinematografica, spostando il suo sguardo in un immaginario nuovo, potenzialmente interessante, ma talmente già visto da diventare vuoto.
La recensione di Galline in fuga - L’alba dei nugget, disponibile su Netflix dal 15 dicembre
Riprendendo i vecchi personaggi e variando di poco il meccanismo base della storia (una fuga che qua diventa una fuga/salvataggio, l’isolamento come costrizione imposta), Galline in fuga - L’alba dei nugget abbandona quella cupezza così distintiva del precedente per abbracciare un tono più bambinesco, meno audace, derivativo nelle trovate ma non davvero dove servirebbe: nello spirito.
Il diabolico allevamento non è più una metafora storica dall’aspetto agreste: la derivazione, e quindi lo spirito del film, si fa essa stessa cinematografica, spostando il suo sguardo verso un immaginario nuovo, potenzialmente interessante, ma talmente già visto da diventare vuoto. E così, l’irruzione delle galline tra trovate e pericoli diventa la precisa irruzione di James Bond nel covo del cattivo - con tanto di personaggi-tipo (le guardie, lo scienziato pazzo, l’alleato capitalista), luoghi-tipo (la sala di controllo, quella del pericolo/delle torture) e meccanismi narrativi altrettanto tipici.
Volto totalmente al mandare avanti la trama di salvataggio e a spiegare i mille modi avventurosi in cui questo avviene, Galline in fuga - L’alba dei nugget si fa scontato su tutto il resto, raccontando una storia di amore familiare prevedibile che si fa evidente tramite dialoghi banali. Un vero peccato, perché, ripetiamo, se c’è qualcosa che ha reso Galline in fuga il capolavoro che è, era il suo storytelling, il suo coraggio di andare fuori dagli schemi e di fare un film che parlasse a diversi pubblici. Che Galline in fuga - L’alba dei nugget ne conservi bene l’eredità visiva, non fa che aumentare la nostra nostalgia per un passato irripetibile.
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