Future Quest #1, la recensione

Il primo numero di Future Quest edito da DC Comics fa incontrare Johnny Quest, Birdman e Space Ghost...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Dopo aver ammirato le immagini promozionali del progetto Hanna-Barbera Beyond, con il quale la DC Comics intende rilanciare in chiave moderna alcuni dei più celebri cartoni animati della nostra infanzia, possiamo finalmente mettere le mani sul primo albo di questo nuovo universo fumettistico. A fare da apripista troviamo Future Quest, forse la testata che meno di tutte permette di presentare in grande stile il concetto di innovazione di personaggi classici: innanzitutto Johnny Quest è il personaggio meno conosciuto al di fuori degli Stati Uniti (di sicuro meno popolare dei Flintstones, Scooby-Doo e Wacky Races) e inoltre la sua serie è quella meno sperimentale, sia come estetica che dal punto di vista narrativo. Dopo aver visto Dick Dastardly in versione Mad Max, la Misteri e affini in versione ultra-tecnologica, Fred e Barney rappresentati con un tratto realistico, siamo impazienti di vedere come sarà questo nuovo approccio su opere nate negli anni '60, ma Future Quest probabilmente è una voce fuori dal coro.

Il primo episodio presenta i tre personaggi principali della serie: il giovane protagonista Johnny Quest e i due supereroi Space Ghost e Birdman. Il ragazzino si aggira sopra la giungla della Florida grazie al suo jetpack, sfiorando la superficie dell'acqua e facendosi beffe dei coccodrilli. Al misterioso alieno è dedicato un prologo che prescinde da tutto ciò che vediamo nelle pagine successive, una sequenza che ci ricorda l'esplosione di Krypton e lascia intuire quali saranno gli sviluppi per l'extraterrestre. L'uomo in grado di trasformarsi in una creatura alata si limita a subire dei lunghi "spiegoni" che vogliono chiarire al lettore alcuni elementi fondamentali utili per la piega che prenderanno gli eventi, ma in questa prima uscita risultano solamente pesanti e rendono poco accattivante una storia pensata invece per invogliare all'acquisto degli albi successivi.

I protagonisti non si differenziano granché dalla loro versione televisiva, perciò sembra quasi che Future Quest, almeno a livello stilistico, non sia del tutto in linea con gli altri titoli del progetto Hanna-Barbera Beyond. Questo non significa che il primo numero sia una lettura di bassa qualità; al netto di qualche passaggio un po' lento, ci troviamo di fronte a un buon incipit, caratterizzato da una scrittura vecchia scuola, simile a quella dei fumetti classici di Flash Gordon o The Phantom - L'uomo mascherato, valorizzata da uno stile di disegno più moderno e vivace per mano di Evan "Doc" Shaner. Jeff Parker non ha fretta di mostrare tutto subito, anzi, si prende il tempo necessario per introdurre i tre personaggi principali singolarmente e senza eccessivi sensazionalismi, costruendo il terreno per il loro imminente incontro. La principale novità di questo fumetto è proprio il crossover tra le diverse serie animate originale, e già da questa introduzione è evidente come sia stato trovato il comune denominatore in grado di far coesistere figure differenti. Ovviamente con l'avvento di un maggior numero di personaggi sarà ancor più interessante vedere come gli autori riusciranno a far coesistere sempre più universi narrativi; al momento è proprio questa la principale attrattiva dei prossimi appuntamenti, in attesa che anche la trama principale offra qualche elemento caratterizzante in più.

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