La Furia di Eternal Warrior vol. 2: Il Labirinto, la recensione

Abbiamo recensito per voi il secondo volume di La Furia di Eternal Warrior, di Venditti, Allén e Ryp

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


Condividi

Wrath of Eternal Warrior #5, anteprima 01Il destino di Gilad Anni-Padda è difendere la Terra per l’eternità. Da oltre sei millenni, la morte ha rappresentato per lui un breve periodo di riposo durante il quale incontrare le persone care, salvo poi ributtarsi nella mischia. Tra le pagine di La Furia di Eternal Warrior vol. 1: Dalle Ceneri abbiamo fatto la conoscenza di Leena, sua moglie, dei suoi figli e di quell’angolo di paradiso che chiama casa.

Dopo aver perso la vita nell’ultimo capitolo di Book of Death, il Guerriero Eterno ha attraversato l’inferno e ucciso l’Imponente e le sue demoniache orde per tornare nella nostra dimensione. Questa volta, però, Gilad si è risvegliato in un ambiente asettico, apparentemente senza via d’uscita, tenuto sotto monitoraggio da un’oscura figura: il Morente.

Chi sia costui e perché ha imprigionato il difensore dei Geomanti in un labirinto ipertecnologico situato sotto le montagne di Pir Panjal sono alcuni di temi del secondo volume di La Furia di Eternal Warrior, intitolato, appunto, Il Labirinto. Scritto da Robert Venditti, questo nuovo arco narrativo è così suddiviso: i primi due capitoli sono un preludio all'evento principale e sono ambientati nell’antica Mesopotamia; i successivi quattro riprendono invece il filo interrotto nel primo volume, mostrandoci il tentativo di fuga del Guerriero Eterno e il suo confronto con il Morente.

Venditti cambia ambientazione per questa vibrante avventura lasciando invariate le caratteristiche del protagonista: il Pugno e l’Acciaio della Terra è un guerriero dall’animo travagliato, costretto a una lotta eterna per la quale sacrifica la propria felicità personale. Il suo destino è anche la sua dannazione, e ogni addio detto ai suoi cari è sempre più doloroso. L’etica dell’eroe senza macchia trova la perfetta sublimazione nella figura di Gilad, personaggio profondo e mai banale.

Wrath of Eternal Warrior #8, anteprima 01La linearità della trama, i protagonisti dalla natura ben codificata (buoni o cattivi) e il susseguirsi di situazioni dalla difficoltà crescente sono elementi ereditati dal genere fantasy. Questo solido substrato narrativo viene ampliato da una componente fantascientifica presa in prestito da Venditti per strutturare un labirinto pieno zeppo di trappole letali. Atmosfere thriller accompagnano la lettura, unitamente a una vena horror che riporta alla mente - almeno nell'impostazione - il film Cube - Il Cubo, di Vincenzo Natali.

La lettura scorre intensa, e pagina dopo pagina nuovi elementi dispiegano il mistero che avvolge la storia millenaria di Gilad. Il range temporale così vasto, d’altronde, permette allo sceneggiatore originario della Florida di strutturare una storia su più livelli in cui anche il più piccolo dettaglio concorre alla realizzazione di un grande mosaico narrativo.

L’epica posta in apertura lascia spazio alla fantascienza orrorifica dell'epilogo, passaggio di testimone accompagnato dall’avvicendamento al tavolo da disegno tra Juan José Ryp e Raul Allén. Lo stile realistico del primo caratterizza il passato del Guerriero Eterno in una prova carica di drammaticità ed estremamente cruenta; decisamente più sintetico il tratto di Allén, il cui storytelling riesce a esaltare la componente tensiva dello storyarc. Autore di una prova accattivante, l’artista spagnolo realizza alcune vignette dal forte sapore pop con figure ottenute per sottrazione.

La Furia di Eternal Warrior vol. 2: Il Labirinto conferma l'ottima fattura della serie targata Valiant Comics. L'epica a tratti visionaria del primo tomo apre a soluzioni fantascientifiche funzionali alla creazione di una storia intensa. C'è ancora tanto da scoprire sul passato di questo intrigante personaggio.

Continua a leggere su BadTaste