Fumettìsti a Zónzo, la recensione
Abbiamo recensito per voi Fumettìsti a Zónzo, di Turconi e Radice, pubblicato da Comic Art Store
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
I due autori, coppia anche nella vita, si regalano suggestivi viaggi in terre esotiche, di cui catturano scorci di paesaggi, volti e sensazioni su carnet di viaggio, in parte condivisi con i propri fan sul loro blog La casa senza nord.
Come dice Syusy Blady nella prefazione, i disegni di Turconi riescono a catturare qualcosa di differente da un reportage fotografico, con una stilizzazione grafica che una rappresentazione realistica non restituirebbe in modo altrettanto efficace.
Inizialmente gli schizzi sono poco più che bozzetti, ma con il passare delle pagine è evidente una cura sempre maggiore nel tratto e nella colorazione, una consapevolezza sul valore di quei disegni fatti su un taccuino da viaggio; ricordi preziosi, certo, ma anche importanti per i lavori professionali realizzati dai due autori. Ritroviamo infatti paesaggi e colori che faranno da sfondo ai loro racconti, piccoli oggetti scovati in un museo o incidenti di percorso che verranno utilizzati come spunto per sviluppare storie a fumetti Disney.
Radice e Turconi riescono a far viaggiare con loro anche il lettore che sfoglia queste pagine, grazie a un occhio attento, pronto a catturare le meraviglie racchiuse nelle piccole bellezze, guidato da uno spirito curioso predisposto all'incanto.
Il volume dà il meglio di sé quando appare anche una minima componente narrativa, quando la coppia di autori si mette in scena in prima persona, raccontando piccole disavventure: la macchina ferma in autostrada, farsi riaccompagnare a casa da un asino dopo aver smarrito la strada, rimanere bloccati per giorni su un'isoletta con ben poco da vedere... Pur rimanendo affascinati dalla poesia racchiusa nelle immagini o nelle breve descrizioni in poche righe di oggetti e persone, è in questi aneddoti che si raggiunge la perfetta alchimia tra disegno e scrittura.
L'unica perplessità, dopo aver girato il mondo con Radice e Turconi, resta la consapevolezza che sia stata effettuata una selezione sul materiale prodotto; difficile credere un viaggio di diverse settimane abbia generato solo una manciata di pagine (considerando anche la prolificità dei due artisti), per cui avremmo preferito vedere meno viaggi ma più materiale di ciascuno, così da poter eventualmente proseguire in futuro questo vagabondaggio cartaceo in una nuova uscita.