Fuller House (prima stagione): la recensione
Fuller House, revival di Gli amici di papà trasmesso da Netflix, non funziona: una comedy troppo vecchia, che oggi non ha nulla da dire
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Una storia che in effetti inizia nel 1987, quando sulla ABC inizia ad andare in onda, proseguendo per sette stagioni, Full House, da noi noto come Gli amici di papà. Dopo uno iato di quasi venti anni, e orfano della partecipazione di Mary-Kate e Ashley Olsen, uniche nel cast originale a non ritornare, lo show riparte come Fuller House, da noi ribattezzato Le amiche di mamma. L'idea è di ribaltare in chiave femminile quella che già in originale era una famiglia molto allargata. D.J. Tanner, vedova e madre di tre figli, deve affrontare per la prima volta la sfida di vivere da sola, data la partenza di padre, fratello e conoscenti vari. Rimangono quindi la sorella Stephanie e Kimmy, la vicina di casa impicciona parcheggiata 24/7 a casa loro, divorziata e con una figlia di nome Ramona. Completano il quadro i tre figli sopracitati Jackson, Max e Tommy.
Fuller House, senza giri di parole, è televisione vecchia, oggi insostenibile. Le interpretazioni costantemente sopra le righe, i dialoghi irreali, le battute semplici e scontate, i "conflitti" inesistenti così come qualunque accenno di realismo, l'approccio "moraleggiante" che deve ricondurre tutto ad una lezione da apprendere tra abbracci generali e riunioni di famiglia, qui sono la regola. Perché oggi non funzionano? Al di là di qualunque considerazione sul valore più o meno oggettivo di certi prodotti degli anni '80 e '90 (mettendo da parte la nostalgia e i ricordi nebulosi, oggi serie come Genitori in blue jeans, Crescere che fatica, Otto sotto un tetto sarebbero improponibili), forse siamo noi ad essere cambiati in primo luogo come spettatori, e non è un fatto tanto di età quanto di disillusione.
E se questo discorso suona come una difesa di una serie che avrebbe avuto solo la sfortuna di uscire fuori tempo massimo, ridimensioniamo il tutto: in tredici episodi Fuller House non dimostra mai di volerci credere o almeno di voler provare. Data anche la generale alta qualità dei prodotti originali Netflix, questo si piazza senza difficoltà agli ultimi posti.