Fuga dal Pianeta Terra, la recensione
Troppo derivativo, troppo banale, troppo non adatto a quest'era di grande animazione. Fuga dal Pianeta Terra è il classico che stufa
Con il più classico dei ribaltamenti vediamo degli alieni approdare su un pianeta remoto e sconosciuto da cui nessuno è mai tornato: la Terra. Questi alieni sono un fratello spaccone che fa le parti d’azione e uno remissivo ma più sensato (il vero protagonista) che invece è solito coordinarlo da lontano rimanendo nell’ombra. Neanche a dirlo nell’avventura il secondo dovrà sporcarsi le mani, andando a salvare il fratello più d’azione, rinsaldando il legame con lui e guadagnando fiducia in se stesso.
Intrattenimento epidermico, privo di qualsiasi colpo originale o anche solo di momenti che possano dare l’impressione di una certa serietà sentimentale. Fuga dal Pianeta Terra è una continua rincorsa dei gusti del pubblico e, come spesso capita in questi casi, raramente li incontra.
Probabilmente molta colpa della mancata personalità del film sta nel fatto che gran parte di quel che propone è saccheggiato altrove. La trama di Planet 51 (invertita), nonchè il design dei protagonisti virati sul blu di Megamind, i mostri alieni dal look e dalle personalità simili a Monster vs. Aliens, gli inservienti dalle tutone gialle di Monster’s & Co. e molto altro suonano già visti. In questo film tutto è troppo privo di una vera creatività. Andando in deroga alla prima caratteristica che dovrebbe contraddistinguere l’animazione, ovvero la capacità di disegnare da zero qualcosa di originale e per questo pieno di personalità, Fuga dal Pianeta Terra fornisce l’impressione di uno scarso impegno. La sceneggiatura poi non fa che confermare quest’idea.