Fuck you prof, la recensione
Schizofrenico e indeciso su cosa essere Fuck you prof alla fine sceglie il lato oscuro e cede alla parte peggiore di sè dimenticando nel trailer tutto ciò che di buono aveva da mostrare
Raramente arrivano nel nostro paese commedie tedesche e Fuck you prof, dotato di un trailer nettamente migliore del risultato finale, sembrava avere le carte in regola. La trama è tanto basilare quanto promettente (se interpretata a dovere): un galeotto appena uscito di galera deve recuperare il bottino dell'ultimo colpo ma il luogo in cui è seppellito è ora occupato da un edificio scolastico. Per avere il tempo di scavare si fingerà professore trovandosi a contatto con la classe peggiore dell'istituto.
Schizofrenico come pochi altri film si sono visti quest'anno, l'opera dell'autore turco-tedesco Bora Dagtekin alla fine è inqualificabile. Illude lo spettatore, lo attira e gli fa sperare lo svolgimento migliore per tradirne costantemente le aspettative. Flirta con il cinema più serio ma poi si sposa con quello svogliato e cretino che immagina il pubblico come composto da un branco di scemi da condurre per mano ovunque, senza un briciolo di voglia di credere nelle loro capacità interpretative (e non stiamo parlando nemmeno di un sofisticato dramma!). Se non fosse per una fattura decisamente superiore alla media sarebbe un prodotto rubato a piene mani dalla sua più logica destinazione televisiva: il palinsesto pomeridiano.