FUBAR (stagione 1), la recensione

FUBAR mischia l'azione alla commedia, con tante strizzatine d'occhio ai fan di Schwarzenegger e dei suoi film degli anni '90

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FUBAR, la recensione della serie tv di Netflix disponibile dal 25 maggio 2023.

Arnold Schwarzenegger è sempre stato lontano dal mondo delle serie tv, limitandosi a cameo o a voci aggiunte nelle serie animate. Con il grande debutto qualche mese fa del collega e amico Sylvester Stallone con Tulsa King, ora tocca all'attore austriaco conquistare gli schermi di Netflix con FUBAR.

Al tavolo della sceneggiatura Nick Santora, già forte del successo di Reacher, e completamente a suo agio con le serie tv d'azione. FUBAR è una serie tv che mischia l'azione alla commedia, con tante strizzatine d'occhio ai fan di Schwarzenegger e dei suoi film degli anni '90.

Disponibile dallo scorso 25 maggio nel catalogo streaming di Netflix, gli otto episodi della prima stagione vogliono dimostrare che anche a 75 anni, il caro Arnold può ancora dire la sua, anche grazie a un cast variegato e ben amalgamato.

La trama di FUBAR

Luke Brunner (Arnold Schwarzenegger) è un'agente della CIA pronto alla pensione, che completa alla perfezione anche la sua ultima missione. Negli anni di lavoro, Luke ha sacrificato il tempo con la sua famiglia, con i suoi due figli e la ex moglie che non ha mai smesso di amare, per dare il 100% alla CIA. Ma l'agente Brenner viene convocato per un'altra missione legata al suo passato. Boro Polonia (Gabriel Luna) figlio di un ex-trafficante d'armi ucciso in passato da Luke, vuole continuare il lavoro del padre e minaccia il mondo con un'arma chimica. L'agente incaricata di fermarlo però, è stata scoperta, e va salvata. Con grande sorpresa di Luke, e dell'agente stessa, si tratta di Emma Brunner (Monica Barbaro), sua figlia.

Da questi primi venti minuti del primissimo episodio, FUBAR spinge sul rapporto tra padre e figlia, fatto di cose non dette e ovviamente malintesi e fraintendimenti. I due inizieranno finalmente a conoscersi davvero, cercando di fermare Boro in una sequela di clichè da film action degli anni novanta quasi infinita.

Non solo quando si parla delle scene di Brenner, che richiamano molti dei film di Schwarzenegger (Last Action Hero e True Lies su tutti) ma anche per quello che succede di episodio in episodio. Dal treno da fermare assolutamente, alla partita a poker con le forze più pericolose del pianeta, FUBAR tocca tutti i punti di forza dei film d'azione, costruendo un racconto familiare fatto di alti e bassi.

Gli episodi durano quasi un'ora l'uno, ma scorrono piacevolmente grazie all'alternanza tra scene d'azione (quasi tutte ben dirette, sebbene mai memorabili) e momenti comici, che servono a definire un cast variegato e coeso. Lo show si conclude con un cliffhanger, che ne preannuncia un seguito, al momento non ancora confermato da Netflix.

Vecchio e nuovo

Quello che molti spettatori potrebbero trovare fuori contesto però, è la presenza di alcune battute (o momenti in generale) fuori tempo massimo. Come per l'esempio bullizzare Barry (Milan Carter) per le sue passioni da nerd che non lo porteranno mai a conquistare una donna. O supporre che l'agente più bello di tutti, Aldon (Travis Van Winkle), sia anche un cretino senza cervello e senza cuore. Fortunatamente sono tutte illazioni che trovano sviluppo negli episodi finali, cercando di sfatare i miti muscolari degli anni '90 e dando un nuovo senso al tutto. Questo continuo andare a braccetto tra vecchio e nuovo è rappresentato da tutti gli elementi a schermo, soprattutto con il rapporto tra Luke e Emma.

Nonostante sia imbolsito, e naturalmente invecchiato, Arnold Schwarzenegger fa ancora la sua sporca figura in scena. Come i proiettili possano mancarlo ogni singola volta resta un grande mistero del cinema action, ma l'attore (e il suo personaggio) convincono a pieno. Anche e soprattutto, nella nostra lingua, dove un Alessandro Rossi in stato di grazia va a impreziosire la "semplice" performance dell'attore austriaco.

FUBAR è stata una piacevole sorpresa. Una serie action comedy che ci regala una nuova versione di Arnold Schwarzenegger che non si prende troppo sul serio. Una serie tv con cui ridere e intrattenersi genuinamente, soprattutto se siete fan dell'attore austriaco e dei suoi grandi successi.

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