Fringe 5x08 "The Human Kind": la recensione

Giunto all'ottava puntata, Fringe aggiunge un tassello importante alla sua storia, rimanendo ad ottimi livelli...

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Agli incroci della vita, l'infinita combinazione degli eventi possibili e delle loro conseguenze si riduce alla semplice decisione del sentiero da intraprendere. Questa è la forza degli Osservatori, una capacità analitica freddissima ed estremamente razionale, che tiene conto di tutte le variabili osservabili per costruire dei modelli comportamentali infallibili. Ma questa è anche la loro debolezza, perché tra tutte le componenti in gioco esiste anche una variabile latente, irrazionale, imprevedibile e in-osservabile: le emozioni.

The Human Kind, ottava puntata dell'ultima stagione di Fringe, pone al centro del suo sviluppo il confronto tra ragione ed emozioni, tra razionalità ed istinto, tra rabbia e speranza, entrando ancora più in profondità nell'animo dei personaggi e ponendo un tassello fondamentale sulla strada del confronto finale. E il titolo dell'episodio è davvero esplicativo nel voler mettere l'accento su un elemento mai trascurato ma mai così marcato: l'importanza di perseguire la vittoria finale senza però abbandonare il corretto sentiero. Gli Osservatori devono essere sconfitti, ma a farlo dev'essere la razza umana.

Ecco quindi che la conclusione della parentesi che ha visto Peter cedere "al lato oscuro" e trasformarsi nel suo proprio nemico pur di riuscire a vincere, assume un'importanza fondamentale all'interno di quest'ultimo arco narrativo. In fondo, anche il fatto che Peter porti avanti la propria decisione per un desiderio di vendetta – come confessa a Walter – è una testimonianza della sua intima natura umana e della sua possibilità di poter ancora tornare indietro. I due sentieri (quello corretto, imboccato da Olivia, e quello corrotto, di Peter) corrono dunque parallelamente lungo tutto l'episodio, per poi reincontrarsi e risolversi l'uno nell'altro in cima ad un palazzo sotto una pioggia battente (difficile a questo punto distinguere tra autosuggestione o citazione, ma il riferimento a Blade Runner sembra voluto).

Prosegue – ormai siamo agli sgoccioli – il recupero dei componenti necessari ad attuare il piano di Walter Bishop, Windmark non sembra più così imbattibile e Peter e Olivia sono usciti da questa esperienza ancora più forti. Il sentiero non è ancora del tutto libero di ostacoli ma il destino – ancora una volta il famoso proiettile torna utile – sembra indicare che la strada è quella giusta. La puntata si pone nella scia, ottima, delle precedenti: ritmo serrato, dialoghi convincenti, il solito, fantastico, cast e una tematica di fondo sviluppata con intelligenza ed efficacia. Il futuro rimane ancora un'incognita, ma Peter ha compreso di non essere da solo nel seguire il sentiero.

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