Friends - La reunion: la recensione

La reunion di Friends è qui, tra risate, intimità e grandi ospiti, il cast della sitcom più amata si riunisce per uno speciale

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Friends - La reunion: la recensione

La parola chiave della reunion di Friends è intimità. Ce lo dicono le primissime scene dello speciale, in cui i membri del cast tornano uno alla volta sul set della sitcom. C'è silenzio, rispetto, quasi un'aura di sacralità per quello che è presentato come un tempio violato dopo anni di isolamento. Naturalmente non è così, c'è tanta costruzione del momento, teatralità, l'idea di raccontare questi sei attori e amici come se si rivedessero davvero per la prima volta da quel fatidico finale di serie. Eppure ogni abbraccio – e ce ne saranno tanti – è sincero, l'emozione è percepibile, e Friends – La reunion riesce a raccontarsi per la grande festa celebrativa che è.

C'è una fontana – sì, quella fontana – e c'è un divano – sì, quel divano – e poi ci sono tutti loro: Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, Matt LeBlanc, Matthew Perry e David Schwimmer. James Corden presenta la serata di fronte ad un pubblico abbastanza sparso per ovvi motivi. Fanno capolino qua e là delle mascherine, a ricordarci perché questa reunion è slittata di quasi un anno. (calzante il verso "when it hasn't been your day, your week, your month, or even your year"). Ma la festa è qui, percepibile, e ne accarezza tutti i risvolti possibili: l'eccitazione dell'arrivo, il contatto con oggetti del passato, la reinterpretazione di scene classiche oppure una loro rivisitazione, e una montagna di guest star a proposito delle quali sarebbe meglio sapere il meno possibile.

Lo speciale è tutt'altro che un'oziosa conversazione sul tempo che è stato intorno ad un tavolo. Il montaggio viaggia nel tempo, e il presente dialoga sempre con il passato. La famosa scena del quiz condotto da Ross oggi funziona con domande sulla serie, che a loro volta servono come ingresso per le guest star di cui sopra. Questo gioco a scatole cinesi, in cui più situazioni e conversazioni corrono insieme o si richiamano l'un l'altra, tiene alto il ritmo e permette di non annoiarsi. Tutto questo tenendo conto del fatto che è impossibile valutare una reunion prescindendo dal suo valore nostalgico. Il Central Perk, la canzone Gatto rognoso, l'infinito tormentone sulla pausa tra Rachel e Ross... sono momenti e spazi intramontabili, e lo speciale li tocca tutti.

Forse a mancare davvero è un senso più alto. Qualcosa che vada oltre la reunion intesa solo come celebrazione, oltre la carrellata rapidissima di celebrità (alcune anche prive di battute), oltre l'immediato e fugace piacere di rivedere vecchi "amici". Ma non doveva esserci per forza, e in ogni caso la specialità di Friends è già palese nel momento in cui dice di no ad un vero reboot nell'epoca dei reboot. Friends esiste come prodotto congelato nel tempo, intramontabile e classico, che nella sua modernizzazione perderebbe tutta quella magia e incanto (vedi Simpson). Ecco, in effetti a pensarci bene questo potrebbe essere il senso di questa reunion, anche se probabilmente non voluto.

Il gruppo dei sei attori è affiatato a dir poco. David Schwimmer piccolo mattatore della serata, quello che parlerà di più (torna l'odio contro la scimmietta Marcel), mentre un po' silenzioso Matthew Perry, almeno per gli standard di Chandler. Matt Le Blanc non ha bisogno di parlare molto, dato che basta una sua parola a mettere il punto esclamativo sui discorsi degli altri e a far ridere tutti. Courteney Cox ha ben chiaro più di tutti dove sarebbe oggi la sua Monica, Jennifer Aniston racconta un retroscena di cui probabilmente si parlerà abbastanza, e Lisa Kudrow è protagonista dell'apparizione migliore di una guest star.

Insomma, non l'appuntamento della vita, e forse nemmeno l'evento per il quale era giustificato un hype simile, ma la reunion di Friends non mancherà di soddisfare tutti i fan della serie tv.

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