Freezer, la recensione

Abbiamo recensito per voi Frezeer, libro a fumetti di Veronica "Veci" Carratello edito da BAO Publishing

Condividi

Freezer, primo lavoro di Veronica "Veci" Carratello edito da BAO Publishing, è un libro a fumetti che non ti aspetti aprioristicamente, perché dietro un'immediata semplicità, dalla storia, allo stile di disegno, sino allo stesso linguaggio utilizzato, nasconde una grande potenza narrativa, oltre che un'imprevista e naturale originalità che rende questa lettura qualcosa di fresco in questa torrida estate. In un certo senso, sin dal titolo.

Freezer racconta la particolare quotidianità di Mina e della sua famiglia, che in maniera politicamente corretta potrebbe essere classificata come "sui generis", ma che, a conti fatti, è davvero disfunzionale, dal padre attore fallito, incapace di trovare ruoli di spessore e costretto ad accontentarsi di fare pubblicità "di merda" (in senso quantomai letterale), alla madre casalinga ossessionata dalle pulizie domestiche, allo zio fuori dal tempo, alla ricerca dell'amore e che soffre di catisofobia (paura di sedersi), alla nonna "muta" e che soffre di meteorismo, sino al gatto Kafka con tendenze suicide. Al centro di questa moderna famiglia Tenenbaum c'è la protagonista, una giovane piccola donna che vive quel fisiologico quanto difficile momento di transizione chiamato adolescenza, che comporta grandi paure, ansie e insicurezze un po' a tutti. Senza dimenticare anche la presenza di un atipico villain, il signor Piastrelli. Insomma, una famiglia piacevolmente bizzarra che però è costretta ad affrontare problemi purtroppo quantomai comuni, al giorno d'oggi, difficoltà economiche in primis. In un giorno diverso dagli altri, un singolare quanto drammatico evento darà però il via alla proverbiale serie di sfortunati eventi che porteranno i protagonisti a dover affrontare una situazione drammatica, dalla quale potranno uscire solo restando uniti, o affrontarne singolarmente le spiacevoli conseguenze.

Freezer si dimostra essere una lettura interessante in primo luogo per l'attenta caratterizzazione di ciascun componente di un relativamente vasto cast: ogni personaggio all'interno dell'opera possiede un suo specifico profilo psicologico-attitudinale, cosa che conferisce grande personalità a ciascuno e rende la storia coerente, armonica e soprattutto molto realistica. Non sarà difficile per i lettori ritrovare certe similitudini tra il proprio vissuto familiare e quello di Mina e dei suoi cari. Questo è possibile anche e soprattutto grazie alla grande umanità che l'autrice infonde nel contesto narrativo da lei creato, forse (e di questo non possiamo averne certezza) anche frutto di una certa influenza auto-biografica. Quello che è certo è che nella storia ognuno parla con una sua propria e singolare voce, anche i protagonisti che non dispongono della parola, per causa diverse, come la nonna e il gatto.

Come la maggior parte delle migliori opere di narrativa, di eterogenea natura, anche Freezer parla sostanzialmente di un viaggio, tanto fisico quanto (e forse più) metaforico: ognuno dei personaggi principali si muoverà da un virtuale "punto A" a un "punto B" dall'inizio alla fine del racconto, e tutti ne usciranno in qualche modo cambiati nel corso dell'avventura, che altro non è che uno spaccato di vita vissuta.

Dal punto di vista grafico, lo stile della Carratello è stilizzato e cartoony: insomma, almeno sotto questo aspetto, qualcosa di molto lontano dal realismo. Il tratto dell'autrice è morbido e arrotondato, ma non per questo privo di carica espressiva. Inoltre, il tono emotivo della storia si mantiene sempre alto e constante grazie alle scelte cromatiche adoperate, con colori quasi pastellati che si confanno al meglio a questo tipo di narrazione.

In conclusione, BAO Publishing si conferma sempre casa editrice ammiraglia nel saper portare su palcoscenici importanti autori giovani e validi, come la Carratello, e storie di grande semplicità e impatto, nelle quali i protagonisti non volano o godono di altre peculiari abilità, se non del super potere più importante di tutti: l'umanità.

Continua a leggere su BadTaste