Franca Chaos And Creation, la recensione

Celebrando Franca Sozzani, Franca Chaos And Creation riesce a mettere in fila bene i fatti e spiegare alcuni aspetti ma dimentica di trovargli un senso

Critico e giornalista cinematografico


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Forse non era proprio un documentario girato dal figlio la maniera migliore per celebrare, ricordare ma anche lanciare il mito di Franca Sozzani presso chi non la conosce o non conosce l’estensione e le proporzioni della sua influenza nel mondo della moda e dell’arte.
La direttrice di Vogue Italia che è riuscita a far diventare l’edizione localizzata di un mensile di moda la sua versione più ricercata e raffinata, che è riuscita a fare della pubblicazione una forma d’arte, che ha sfondato le gabbie espressive, che ha usato i servizi di moda non per mettere in mostra pantaloni e giacche ma per commentare i fatti di attualità, per creare storie, mood, tensioni e sensazioni, probabilmente meritava qualcosa di più complesso.

Invece il documentario di Francesco Carrozzini la racconta da un punto di vista intimo, come può fare un figlio, ma anche con pochissima profondità, girando attorno ad alcuni temi senza mai andare a fondo, mancando regolarmente ogni occasione di invadere la sua protagonista, di costringerla a tirare fuori qualcosa che non desidera tirare fuori o anche solo di stimolarla a dare qualcosa all’obiettivo.
Di Franca Sozzani scopriamo le origini, alcuni aspetti del carattere, e il rimorso di non aver vissuto un grande amore, ma capiamo pochissimo della sua vita professionale. Non basta passare in rassegna i trionfi, gli attestati di stima o le copertine più importanti, i numeri più innovativi e i servizi più dirompenti, non capiamo mai cosa ci sia dietro quel lavoro, le invenzioni, la fatica, l’approccio a quel mondo o anche solo la filosofia che li ha creati.

Senza una voce dissonante, senza nulla che non sia agiografico, Franca Chaos And Creation è un documentario d’amore, guardato con gli occhi ammirati, e per questo appannato. A parlare è più che altro Franca Sozzani (qualche altro volto famosissimo interviene ma per brevi lodi) in piccoli frammenti di video in macchina o al parco, un pugno di scene tagliuzzate in cui anche le parti di battibecco diventano buone.

Eppure il peccato più grave di tutti di questo documentario scolasticamente impeccabile, fluido e facile a seguirsi, è quello di raccontare Franca Sozzani senza riuscire a suggerire nulla che non siano i fatti stessi della vita della protagonista. Come fosse un educato resoconto di ciò che non può essere messo in discussione, Franca Chaos And Creation non sembra nemmeno provare a usare la storia che riprende e racconta per suggerire qualcos’altro. Nel guardarlo viene da chiedersi come mai ci raccontiamo a vicenda le biografie illustri, cosa ci sia nella vita di un personaggio simile che ci attira e, di conseguenza, come mai un documentario su di essa non riesca ad evocare quel mondo di attrazione ed eccezionalità, ma si limiti a fornire numeri e fatti.

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