Les Filles D’Olfa (Four Daughters), la recensione
Da esperimento di linguaggio Four Daughters diventa un'immersione dentro una storia reale mentre si discute di come renderla falsa
La recensione di Four Daughters, il documentario in competizione al festival di Cannes
La storia è quella di una famiglia di Tunisi cresciuta con un padre ignobile e tradizionalista ma una madre autonoma e combattiva che è riuscita a sabarazzarsene. Olfa è però anche molto dura e manesca con le figlie quando queste si vestono goth o si tingono i capelli. È tutto molto sentimentale e al tempo stesso duro, un’educazione amorevole e manesca che le figlie lo rievocano con la madre ridendo, anche se si capisce che non è stato facile. Tutto precipita quando le due figlie maggiori (quelle il cui ruolo è interpretato da attrici) vengono radicalizzate dal nuovo clima che si respira in Tunisia, diventano sempre più integraliste e questo crea fratture che porteranno ad eventi imprevedibili.
Nonostante ci siano molte questioni cruciali per quella parte del mondo in Four Daughters, su tutte il corpo femminile come fonte di problemi, oggetto da gestire e terreno di negoziazione a tantissimi livelli (verginità, maternità, attrattiva sessuale, trucco, abbigliamento…) ma anche il contrasto tra mondo della tradizione e nuove spinte generazionali, ciò che impressiona davvero di Four Daughters è l’eccezionale inventiva attraverso la quale mette in relazione verità e finzione a partire dalle immagini, a partire da quando elabora momenti in cui attrici e persone interagiscono fuori dal set, parlando del set ma come fossero realmente sorelle in una domenica di noia e caldo, di fatto sfumando davanti a noi il confine tra il vero e il rappresentato. Quando la madre Olfa in un finto specchio si specchia con l’attrice che la interpreta, la quale recita i pensieri di lei (che lei gli ha detto di aver avuto!) guardandola dritta, è un momento di pura sintesi teorica che trova un’attuazione quasi commovente. Ma anche più semplicemente quando le attrici mettono in scena qualcosa di molto drammatico accaduto decenni prima, con sedute accanto a loro le vere protagoniste, che non partecipano alla scena ma la guardano da dentro e nel farlo non riescono a non commuoversi, sembra di vedere il fantasma di quel che saranno vegliare su di loro in quel momento storico. Qualcosa che nessun film di finzione potrebbe permettersi di fare e che è incredibile.