Football Manager 2020, poche ma buone novità | Recensione

Gestionale fino al midollo, la produzione SEGA si consuma all’interno delle numerose schermate che vi permetteranno di amministrare ogni aspetto della squadra che avrete scelto di allenare

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Football Manager 2020, poche ma buone novità | Recensione

Football Manager 2020 non ammette dilettanti allo sbaraglio, né tanto meno perdigiorno senza alcuna intenzione di applicarsi, o di sacrificare diverse ore di gioco, solo per apprendere le nozioni minime per navigare tra i suoi menù senza perdersi inesorabilmente tra le decine di righe di testo e le centinaia di statistiche che sgorgano da ogni pixel.

Non è un titolo accondiscendente quello sviluppato da Sport Interactive, ultimo rampollo di una saga che si appresta a compiere i trent’anni di vita. Nessuna iterazione lo è mai stato, ragion per cui il brand, pur essendo noto ad un pubblico relativamente vasto, può contare solo su uno zoccolo duro di irriducibili che, anno dopo anno, sanno muoversi con crescente disinvoltura e sicurezza, ormai a loro agio nell’amalgamare compagini vincenti.

A ben vedere, anche in questo capitolo poco o nulla è cambiato. Nell’era dei giochi sempre più inclusivi, magari proponendo modalità semplificate ideali per i novizi o offrendo tutorial esaustivi, Football Manager 2020 va dritto per la sua strada, appioppando all’utente una lunga serie di problemi da risolvere sin dall’avvio della carriera.

[caption id="attachment_204357" align="aligncenter" width="1000"]Football Manager 2020 screenshot Le partite simulate dalla CPU sono volutamente stilizzate, ma un impatto scenografico migliore aiuterebbe senza alcun dubbio l’immersione e il coinvolgimento dell’esperienza[/caption]

Come già anticipato, ci vuole pazienza e dedizione. Bisogna soprattutto essere inclini ad un certo tipo di divertimento, visto che l’azione è assente del tutto.

Gestionale fino al midollo, la produzione SEGA si consuma all’interno delle numerose schermate che vi permetteranno di amministrare ogni aspetto della squadra che avrete scelto di allenare. Dovrete preoccuparvi del morale dei vostri atleti, dei loro allenamenti, del modulo da utilizzare, del mercato, naturalmente, ma anche degli aspetti finanziari del team, perché non serve a nulla vincere la Champions League se poi si è costretti a dichiarare banca rotta.

In questo senso, gradita novità di questa edizione, le società che vi assolderanno pretenderanno da voi anche di rispettare alcuni obiettivi a lunga scadenza, che eccedono la durata di una singola stagione. Oltre al piazzamento in campionato dovrete quindi preoccuparvi di rimettere in sesto i conti, di valorizzare il brand della squadra, di far crescere il vivaio di giovani speranze che affollano il settore giovanile.

Non a caso, proprio la gestione della primavera ha subito una pronta svecchiata, riunendo in un’unica schermata molte funzioni che in passato erano difficili da raggiungere, sparse com’erano tra svariati menù.

Le novità proseguono con una rinnovata gestione delle meccaniche che determinano il prolungamento dei contratti in essere con giocatori della rosa. Oltre all’ingaggio e alla durata dello stesso, dovrete preoccuparvi di promettere, e mantenere, un minutaggio minimo al giocatore, tenendo soprattutto in considerazione il suo talento, il potenziale di crescita e anche l’età anagrafica.

Si tratta, a dirla tutta, di pochi elementi in più da tenere in considerazione nella solita pianificazione annuale della propria squadra. Eppure, a loro modo, queste nuove feature non fanno altro che approfondire ulteriormente il gameplay e rendere la produzione di SEGA sempre più onnicomprensiva, totale, quasi perfetta.

Quasi, perché nonostante il set di animazioni completamente rivisto, le partite simulate dalla CPU restano uno spettacolo tutt’altro che gradevole. Un’inezia, se vogliamo, visto che il focus del gioco risiede altrove, ma sarebbe arrivato il momento di ammodernare anche questo aspetto.

[caption id="attachment_204358" align="aligncenter" width="1000"]Football Manager 2020 screenshot Online potrete prendere parte alla Carriera competitiva, in un campionato dove dovrete affrontare compagini allenate da altri utenti[/caption]

Inoltre, anche l’interfaccia non convince appieno. Sebbene giocando con le opzioni si possano risolvere buona parte dei problemi, lo schermo resta fin troppo affollato di informazioni, finestre, numeri. Un occhio esperto saprà comunque farsi strada tra questa immensa mole di informazioni, ma senza nulla voler togliere alla complessità del gameplay, non sarebbe poi così oltraggioso sfoltire l’hud, così da non scoraggiare troppo eventuali neofiti.

Football Manager 2020 rispetta i pronostici e vince facilmente la partita. Come era lecito aspettarsi, siamo di fronte ad un gestionale ideale per i fan di lunga data, che riabbracceranno con piacere l’amato gameplay di sempre, ideale per chi non abbandona mai l’almanacco sportivo e vuole sentire cosa si prova ad indossare gli (scomodi) panni del Conte o del Sarri di turno.

Sconsigliato solo a chi si scoraggia facilmente, a chi cerca ritmo ed azione, a chi non ha la pazienza di attraversare un lungo periodo di apprendistato, anticamera di ricche soddisfazioni elargite dalla lenta, ma ben visibile progressione delle proprie abilità in qualità di allenatore e manager di un team votato alla vittoria.

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