Fondazione 2x07, "Una morte necessaria": la recensione

Il nuovo episodio di Fondazione eccede in verbosità e si lascia dietro lacune, ma sospinge la trama verso un climax drammatico allettante

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Spoiler Alert

La nostra recensione del settimo episodio della seconda stagione di Fondazione, disponibile su Apple TV+

Creare un episodio denso come Una morte necessaria è un'arma a doppio taglio. Benché la settima puntata della seconda stagione di Fondazione offra sviluppi entusiasmanti, facendo evolvere la trama principale con una velocità mai vista prima, essa soffre anche del peso delle sue stesse ambizioni. Piramide di dialoghi le cui fondamenta non sono uniformemente solide, questo capitolo ha il sapore della quiete che precede la più sanguinosa delle battaglie, come la scena finale lascia presagire.

Cosa sta succedendo

In Una morte necessaria, le tensioni nell'universo della serie si intensificano mentre Fratello Giorno (Lee Pace) affronta Fratello Constant (Isabella Laughland) e Poly (Kulvinder Ghir) preparando il terreno per un imminente confronto con la Fondazione su Terminus. Il tutto mentre naviga nelle tumultuose acque del complicato matrimonio politico con la Regina Sareth (Ella-Rae Smith), che trama contro di lui dall'interno. Scoperta la verità sulla relazione tra Demerzel (Laura Birn) e Giorno, la disperazione di Sareth la spinge a cercare un'alleanza con Fratello Alba.

Altrove, su Ignis, Salvor (Leah Harvey) coltiva profondi sospetti nei confronti dei Mentalici e di Tellem (Rachel House); sospetti che, nonostante la fiducia di Gaal verso gli indigeni, porta Salvor alla raggelante scoperta del corpo senza vita di Hari (Jared Harris). Di lì a poco scoperta da Tellem, si ritrova incosciente e condannata a un rapido annegamento; così come avvenuto per Seldon, il destino di Salvor resta appeso a un cliffhanger di notevole potenza drammatica.

Fiumi di parole

Va detto subito: Una morte necessaria è ricca di dialoghi che rasentano il pretenzioso. Fondazione, nel suo intimo, è certo una serie cerebrale e filosofica, ma questa puntata sembra talvolta voler dare priorità allo stile rispetto al contenuto. Tuttavia, nonostante la sua verbosità, è innegabile che l'azione stia finalmente iniziando a galoppare come un destriero troppo a lungo tenuto a freno. La trama, intricata come sempre, procede inesorabilmente verso un climax che promette di essere esplosivo.

Dalle trame politiche nel palazzo imperiale alle tensioni crescenti su Ignis, l'episodio prepara diversi archi narrativi che non vediamo l'ora di veder culminare nei tre episodi finali. Lo scontro tra Fratello Giorno e i chierici, sostenuto dall'enigmatica proiezione di Hari Seldon, è il prodromo di una battaglia lungamente rimandata.

Tuttavia, la conclusione dell'episodio su Ignis, pur nella sua indubbia carica emotiva, appare un po' affrettata. La scoperta di Salvor e il pericolo successivo sembrano essere pensati più per sconvolgere il pubblico che per rispondere a una reale esigenza narrativa. Perché mai i Mentalici non hanno rimosso il cadavere di Seldon, evitando così che la menzogna di Tellem venisse scoperta da chicchessia? Una domanda a cui non avremo mai risposta, che si affianca alle tante lacune che hanno costellato il sentiero di Fondazione.

Stelle e stalle

Lee Pace continua a spiccare, modellando il proprio Giorno con una ricchezza di tinte contrastanti, calibrate in maniera magistrale in modo da permettere di simpatizzare con lui e, al contempo, rabbrividire. Il Poly di Kulvinder Ghir si arricchisce di sfumature e profondità, fornendo un contrappeso arguto all'aura onnipotente del leader dell'Impero. E poi c'è il Bel Riose di Ben Daniels, coacervo di carisma e vulnerabilità. Ogni volta che Daniels appare sullo schermo, catalizza l'attenzione lasciandoci desiderosi di scavare ulteriormente nella complessità del personaggio.

Tuttavia, mentre alcuni rispondono in modo eccellente all'occasione interpretativa che questo episodio offre, altri vacillano. Ancora una volta, Ella-Rae Smith sembra purtroppo non essere all'altezza dei suoi compagni di scena. La performance di Smith appare poco convincente, soprattutto se accostata a un palcoscenico popolato di interpreti così formidabili. È un errore di casting che diventa sempre più evidente ad ogni interazione che condivide con attori più esperti.

Avanti

In conclusione, Una morte necessaria si impegna a fondo per sospingere la storia in avanti, dando ai fan molti spunti da analizzare e una buona dose di aspettative in vista dei tre episodi conclusivi. La puntata, pur avendo alcuni buchi narrativi gravosi, cattura e mantiene l'attenzione dello spettatore, preparandolo a quello che potrebbe essere un entusiasmante conclusione di questa stagione. Speriamo che i prossimi capitoli portino con sé la coerenza e la finezza che troppo spesso sono mancate a Fondazione.

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