Focus - Niente è come sembra, la recensione
Il film di truffe meno disonesto che abbiamo visto negli ultimi anni. Focus è consapevole del suo ruolo, non vuole esagerare ma solo divertire molto
Glenn Ficarra e John Requa, gli stessi di Colpo di fulmine - Il mago della truffa (tratto da una storia vera) e poi della commedia Crazy Stupid Love (ma hanno anche scritto Babbo Bastardo!), non vogliono prendere in giro nessuno. Non se stessi, illudendosi di aver girato chissà che perla intellettuale sul doppio, la mistificazione o l'inganno, e non gli spettatori, pretendendo che credano davvero che simili inganni siano possibili o che ci sia dello squallido realismo in questa storia patinata (era il problema più grosso di The Game di Fincher). Al contrario i due registi si siedono accanto agli spettatori per divertirsi con loro della storia che intendono raccontare.
Focus ha una dimensione visiva fantastica, non solo coerente con il genere, ma anche inventiva e raffinataSenza cercare l'intreccio mortale, la truffa e controtruffa continua (solo nel finale ci sono un paio di scatole cinesi, ovvero truffe che ne contengono altre, ma è il minimo sindacale davvero), Focus riesce ad essere abbastanza onesto con lo spettatore e raggirarlo il meno possibile, per lasciare che i raggirati siano solo le vittime della storia. Anche un audace colpo di scena conclusivo (in macchina) non suona come l'ennesimo inganno ma come un'esilarante agnizione. In compenso il film regala umorismo e sentimentalismo con molta più decisione del solito. Senza perdere tempo in arrampicate logiche per spiegare piani o soluzioni escheriane, il film rimane ben focalizzato sulla coppia protagonista si innamora perdutamente (e fa bene) del volto di Margot Robbie e se fa un piccolo lavoro intellettuale, in questo trionfo di disimpegno di lusso, è la folle ricerca del vero nel falso.