Flash 23, la recensione
Abbiamo recensito per voi il numero 23 di Flash targato Rinascita, pubblicato da RW Edizioni
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Il detective di Gotham e l’agente della scientifica di Central City hanno a disposizione solo due indizi: una spilla recante uno smiley insanguinato e un criptico biglietto scritto da Thomas Wayne e indirizzato a suo figlio Bruce. A bordo della Piattaforma Cosmica, i due stanno esplorando la Forza della Velocità per trovare Eobard Thawne, meglio conosciuto come l’Anti-Flash, e tornare agli istanti precedenti al suo omicidio, così da identificarne l’assassino.
Dall’altro, dobbiamo riconoscere a Tom King e a Joshua Williamson - scrittore dell'ultimo capitolo - la capacità di aver conferito grande intensità alle pagine che abbiamo letto. Il punto più alto resta senza dubbio il confronto tra Thomas e Bruce Wayne (si veda Batman 23), ma anche in Flash non mancano incontri vibranti, ritorni inattesi e un pathos in grado di impreziosire questa storia dallo sviluppo circolare. Lo storytelling di Howard Porter conferisce dinamismo e drammaticità alle diverse sequenze, esaltate da un tratto realistico, plastico e potente.
Il resto dello spillato è dedicata alle due serie comprimarie di Flash, ovvero Freccia Verde e Aquaman. Per entrambi è tempo di un nuovo inizio, ma viste le premesse non si prospetta nulla di buono. La fortuna sembra aver voltato le spalle a Oliver Queen: Seattle è sotto attacco e lui ha perso letteralmente tutto; dichiarato morto, i suoi averi sono stati inglobati dalle Industrie Queen. Il piano su larga scala è stato ordito dal Nono Girone, che per l’occasione ha deciso di assoldare un alleato “biblico”.
L’atmosfera è cupa e l’aria carica di elettricità mentre la situazione precipita ne La Nascita di Star City, nuovo devastante arco narrativo dedicato all'Arciere di Smeraldo. La sceneggiatura di Benjamin Percy riesce a catturare perfettamente la tensione crescente e a creare uno scenario apocalittico che aggrava la già delicata situazione del protagonista. Colpisce il lavoro del disegnatore Juan Ferreyra, abile nel realizzare sequenze adrenaliniche dal grande impatto visivo, impreziosite da colorazioni pastello decisamente efficaci. Spiace per Oliver, ma è davvero un ottimo inizio.
Non se la passa meglio il buon Arthur Curry: dopo aver sventato la minaccia dell’organismo senziente Tetide, il Re di Atlantide deve ora affrontare un'altra sfida: la guida del regno non è condivisa dal consiglio degli anziani - in particolare da Leot - i quali vogliono sul trono un sovrano che non abbia legami con i terrestri, ma solo con la tradizione.
La corona di Atlantide, storyarc scritto da Dan Abnett, mette Aquaman di fronte ad avversari privi di poteri o particolari abilità ma disposti a tutto pur di destituire il proprio re. L’eloquio, le macchinazioni e gli intrighi di corte sono alcune delle peculiarità di questa coinvolgente storia. Le atmosfere supereroistiche tipicamente action lasciano il posto a un thriller politico disegnato da uno Scot Eaton incisivo nel ritrarre le emozioni contrastanti che animano i protagonisti della vicenda.