Fistful of Vengeance: la recensione
Fistful of Vengeance, sequel della serie Wu Assassins, ha gli stessi pregi e gli stessi difetti del genitore – purtroppo i secondi sono più dei primi
Wu Assassins è una serie di Netflix che non ha lasciato grandi tracce di sé nonostante recensioni discrete, ma chi l’ha vista e amata la ricorda principalmente per due cose: il fatto che il protagonista fosse Iko Uwais, uno dei migliori artisti marziali al mondo che in pochi anni è passato da The Raid a fare la comparsa in Star Wars ad avere una serie TV americana tutta sua, e il fatto che le frequenti scene di combattimento fossero coreografate e girate con grande gusto. Peccato quindi che Fistful of Vengeance (che di Wu Assassins è un sequel sotto forma di lungometraggio e che funge di fatto da seconda stagione sotto altro nome), a fronte di una storia dimenticabile e di una sceneggiatura rivedibile in ogni singola, non riesca neanche a replicare quel poco di buono che faceva la serie-madre.
E neanche un circo particolarmente interessante: certo, gli acrobati sono bravi, ma chi li deve inquadrare e seguire nelle loro piroette sembra più concentrato sul non perderli di vista che sul comporre immagini leggibili. Fistful of Vengeance è un continuo fallo di confusione, con pochi, lucidi momenti di chiarezza che non bastano a comporre una compilation su YouTube. E il disordine non organizzato si estende a ogni elemento del film. Alla trama, una storia di vendetta impossibile (nonostante quanto giurato dagli attori) da seguire fino in fondo senza aver visto la serie, e anche in quel caso fin troppo inutilmente intricata per riuscire a tenere alta l’attenzione. Ai dialoghi, quelli che vorrebbero essere continui e fulminanti scambi di battute tra i protagonisti: l’aggettivo che meglio li descrive invece è “legnosi”, artificiali, senza neanche quel gusto camp sul quale un film del genere poteva puntare.
Va tutto male quindi? Non proprio tutto. Iko Uwais è sempre un piacere da guardare indipendentemente dal contorno, e tra tutti è quello a cui sono riservate le sequenze action migliori. Lewis Tan al contrario è perfettamente dispensabile, e continua a mostrare una preoccupante carenza di personalità; il resto della scena quindi se lo dividono due personaggi femminili, Zan (JuJu Chan, che ritorna dalla serie) e Adaku (Pearl Thusi, che invece nella serie non c’era). Certo non c’è tanta scena da dividersi: Fistful of Vengeance è un prodotto con poche idee e spesso confuse, e dubitiamo che possa servire a resuscitare Wu Assassins.