Fire Emblem Warriors è divertente, ma spreca l'immaginario della serie - Recensione

Dopo The Legend of Zelda, anche Fire Emblem si fa musou: la recensione di Fire Emblem Warriors

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Omega Force (e quindi Koei Tecmo, compagnia della quale il team di sviluppo è divisione) incontra Nintendo, parte seconda. Hyrule Warriors metteva in scena l'incontro tra le meccaniche di gioco tipiche del musou e l'immaginario della storica serie, con qualche stuzzicante contaminazione a rendere più profondo il legame, ed il tutto funzionava bene, nonostante la produzione non risolvesse, ammesso che siano davvero risolvibili, i soliti problemi del genere, che se basa sul mazzuolare ininterrottamente orde di nemici, cosa che può comprensibilmente arrivare a stancare dopo qualche decina di migliaia di ammazzamenti; Fire Emblem Warriors fa praticamente la stessa cosa, il gameplay lo prende dal musou, l'immaginario dalla sua storia recente, l'amalgama dagli elementi che hanno contraddistinto negli anni la serie di Intelligent Systems, quindi il triangolo delle armi, la morte definitiva dei personaggi (disattivabile) e altro ancora. Funziona meno però.

Nessuno chiederebbe mai ad un musou l'imbastimento di un'opera epica e profonda dal punto di vista narrativo, visto che comunque il fine ultimo del genere è il divertimento immediato e poco complesso; potrebbe essere un valore aggiunto una storia decente, sicuramente, come lo era in effetti nel già citato Hyrule Warriors, capace persino di sorprendere in alcuni passaggi. La storia di Fire Emblem Warriors è però di qualità talmente scarsa da rappresentare un difetto importante per la produzione: non è il solo essere prevedibile, sono la ripetizione pedissequa di determinate situazioni e la sconcertante banalità attraverso la quale vengono trattati gli eventi a trascinarla in un abisso di sciatteria, un qualcosa difficilmente immaginabile vista la caratura delle sceneggiature dei capitoli regolari della serie.

[caption id="attachment_178640" align="aligncenter" width="1280"]Fire Emblem Warriors screenshot La struttura è la solita: in pochi contro un'orda di nemici[/caption]

La bruttezza della storia rovina anche l'opera di concentrazione degli eroi, quello che probabilmente più attizzava il giocatore più appassionato della saga, voglioso di vedere combattere insieme i suoi beniamini, prendendone il controllo più diretto. Mancando premesse narrative adeguate questa diviene scialba accozzaglia, alla quale si arriva banalmente prima menandosi e poi diventando amici. Quello che più scoccia però è vedere rappresentati alla grande nel comunque nutrito roster solo i due capitoli più recenti della serie regolare, Fire Emblem Awakening e Fire Emblem Fates, con qualche presenza anche da Fire Emblem: Shadow Dragon, il primissimo episodio. Se Hyrule Warriors faceva di tutto per rappresentare tutta la tradizione di The Legend of Zelda, senza esclusione alcuna, mettendo in campo personaggi storici, Fire Emblem Warriors fa mestamente affidamento sulla sua storia recente, quella dei capitoli più venduti, ma tra i più deboli e stereotipati per quanto riguarda i personaggi. E gli eroi nuovi, i gemelli protagonisti? Terribili, per design e caratterizzazione.

"da giocare Fire Emblem Warriors è molto divertente e riesce a intrigare con qualche meccanica presa dalla sua decennale storia ruolistico/tattica"Per fortuna da giocare Fire Emblem Warriors è molto divertente e riesce a intrigare con qualche meccanica presa dalla sua decennale storia ruolistico/tattica. Il focus dell'azione è rappresentato come sempre dallo sbaragliare orde di nemici e dal conquistare presidi ma l'azione è discretamente varia perché è opportuno (necessario, al più alto livello di difficoltà, assolutamente consigliabile, vista l'estrema facilità di quello normale) combattere seguendo i dettami del triangolo delle armi (spada batte ascia, ascia batte lancia, lancia batte spada) per infliggere più danni ed evitare di trovarsi in situazioni di svantaggio. Lo si fa passando liberamente tra un personaggio e un altro, tra quelli selezionati nelle fasi preparatorie, elemento questo che rende le battaglie più tattiche, occupandocisi in prima persona delle situazioni più intricate e impartendo ordini alle altre unità; vanno poi ponderate, come al solito, le particolari debolezze di alcune unità (quelle volanti sono fragilissime di fronte agli arcieri) e per avere maggiori chance di successo è opportuno sfruttare la possibilità di combattere in coppia con un altro eroe, tutti elementi noti ai giocatori della serie, che qui sono bene implementati, garantendo quella freschezza necessaria per allontanare il più possibile l'incombente tedio dato dal menare senza pensare.

[caption id="attachment_178639" align="aligncenter" width="1280"]Fire Emblem Warriors screenshot Tra i personaggi recenti di Fire Emblem Camilla è senza dubbio tra i più apprezzati. Magari è per la sua caratterizzazione[/caption]

E' ovvio che quanto più conta in un hack and slash di massa è la qualità dell'esperienza di gioco, e quella fornita da Fire Emblem Warriors è pienamente soddisfacente, ma il gioco soffre comunque del non riuscire a rappresentare in maniera convincente la serie dalla quale deriva. Pecca di personalità, non bastano la buona modellazione degli eroi e l'utilizzo di brani storici a evocarne il forte immaginario: manca di caratterizzazione e di epica, è un musou come tanti altri e vista la qualità della fonte ispiratrice non è questo un difetto che gli si riesce a perdonare a cuor leggero.

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