Fire Emblem Warriors è divertente, ma spreca l'immaginario della serie - Recensione
Dopo The Legend of Zelda, anche Fire Emblem si fa musou: la recensione di Fire Emblem Warriors
Nessuno chiederebbe mai ad un musou l'imbastimento di un'opera epica e profonda dal punto di vista narrativo, visto che comunque il fine ultimo del genere è il divertimento immediato e poco complesso; potrebbe essere un valore aggiunto una storia decente, sicuramente, come lo era in effetti nel già citato Hyrule Warriors, capace persino di sorprendere in alcuni passaggi. La storia di Fire Emblem Warriors è però di qualità talmente scarsa da rappresentare un difetto importante per la produzione: non è il solo essere prevedibile, sono la ripetizione pedissequa di determinate situazioni e la sconcertante banalità attraverso la quale vengono trattati gli eventi a trascinarla in un abisso di sciatteria, un qualcosa difficilmente immaginabile vista la caratura delle sceneggiature dei capitoli regolari della serie.
La bruttezza della storia rovina anche l'opera di concentrazione degli eroi, quello che probabilmente più attizzava il giocatore più appassionato della saga, voglioso di vedere combattere insieme i suoi beniamini, prendendone il controllo più diretto. Mancando premesse narrative adeguate questa diviene scialba accozzaglia, alla quale si arriva banalmente prima menandosi e poi diventando amici. Quello che più scoccia però è vedere rappresentati alla grande nel comunque nutrito roster solo i due capitoli più recenti della serie regolare, Fire Emblem Awakening e Fire Emblem Fates, con qualche presenza anche da Fire Emblem: Shadow Dragon, il primissimo episodio. Se Hyrule Warriors faceva di tutto per rappresentare tutta la tradizione di The Legend of Zelda, senza esclusione alcuna, mettendo in campo personaggi storici, Fire Emblem Warriors fa mestamente affidamento sulla sua storia recente, quella dei capitoli più venduti, ma tra i più deboli e stereotipati per quanto riguarda i personaggi. E gli eroi nuovi, i gemelli protagonisti? Terribili, per design e caratterizzazione.
[caption id="attachment_178639" align="aligncenter" width="1280"] Tra i personaggi recenti di Fire Emblem Camilla è senza dubbio tra i più apprezzati. Magari è per la sua caratterizzazione[/caption]
E' ovvio che quanto più conta in un hack and slash di massa è la qualità dell'esperienza di gioco, e quella fornita da Fire Emblem Warriors è pienamente soddisfacente, ma il gioco soffre comunque del non riuscire a rappresentare in maniera convincente la serie dalla quale deriva. Pecca di personalità, non bastano la buona modellazione degli eroi e l'utilizzo di brani storici a evocarne il forte immaginario: manca di caratterizzazione e di epica, è un musou come tanti altri e vista la qualità della fonte ispiratrice non è questo un difetto che gli si riesce a perdonare a cuor leggero.