Finisco di contare le mattonelle, la recensione

In Finisco di contare le mattonelle un amore estivo mai dichiarato torna a galla a distanza di 13 anni, tra le strade di Barcellona...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Il nuovo volume della collana Le città viste dall'alto, con cui BAO Publishing pubblica storie fortemente influenzate dalla location in cui si svolge la vicenda, è ambientato a Barcellona, tra vicoli, piazze, monumenti di Gaudì e feste Erasmus dove potersi imbucare.

Finisco di contare la mattonelle è la storia di un amore mai vissuto, mai confessato, un fuoco adolescenziale rimasto nascosto tra la timidezza e le occasioni mancate, ma che non si è sopito nonostante i 13 anni vissuti a distanza senza mai più incontrarsi.

Lui ora vive in un appartamento multietnico di Barcellona, lavora come pilota aereo di linea e ha un discreto successo con le donne. Lei da ragazzina impacciata è diventata una donna affascinante, a volte ha il dubbio di aver fatto tutto questo nella speranza di poter mostrare al suo amore estivo questa trasformazione, così compra un biglietto low cost e parte per la Spagna.

Elisabetta Romagnoli racconta una storia romantica che mette la protagonista in una situazione che riesce a emozionare facilmente i lettori mettendo in scena un primo amore non dichiarato che dopo molti anni decide di prendersi la rivincita. È l'occasione per scoprire se in quel campeggio scout la ragazza abbia perso una grande opportunità, ma anche di provare a rapportarsi in modo diverso alla luce di un differente approccio nelle relazioni maturato nel tempo: flirt più spudorati, una maggiore maturità emotiva, la capacità di tornare teenager in un attimo per puro piacere e per accantonare gli aspetti più seri della vita.

È un fumetto leggero, fatto di scene divertenti e buffe goffaggini, ma l'elemento sentimentale è prevalente grazie alla narrazione tramite didascalie, che descrivono le sensazioni della protagonista con un linguaggio poetico che non sfigurerebbe in un film francese d'altri tempi.

Nonostante l'abbondante presenza di testo in prima persona però non si può dire che la storia avrebbe funzionato meglio sotto forma di racconto in prosa; l'autrice infatti sfrutta il medium fumetto per regalare interessanti rappresentazioni visive di ciò che sta avvenendo, con uno stile minimale e stilizzato contraddistinto da vignette prive di bordi e personaggi tratteggiati con le linee strettamente indispensabili.

Ci sono sperimentazioni grafiche, ma anche narrative, con l'inserimento di un'ideale colonna sonora concertistica che accompagna le giornate spagnole dei due ragazzi e un racconto su più binari a metà tra Sliding Doors e una storia a bivi.

Finisco di contare le mattonelle è un fumetto interessante, un buon debutto per una fumettista che può perfezionare il suo disegno, ma dimostra già da questa sua opera prima di avere uno stile ben definito sia per il suo tratto che per quanto riguarda la narrazione.

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