Final Space (terza stagione): la recensione
All'ultima stagione Final Space cambia pelle poco a poco, diventa sempre meno scanzonato e sempre più tragico
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Final Space finisce qui, ed è un peccato. La serie di Olan Rogers andata in onda per tre stagioni, non senza scossoni, è stata cancellata e non proseguirà. E va detto che è un peccato anche alla luce del finale apertissimo che lasciano queste tredici e ultime puntate. Giudicate di per sé, che è anche la cosa giusta da fare, sono una buona prosecuzione di quanto si era visto in precedenza. Final Space cambia pelle poco a poco, diventa sempre meno scanzonato e sempre più tragico. Il tono si fa spesso cupo e melodrammatico, magari senza riuscire ad amalgamare del tutto le sue componenti, ma con una intensità e un ritmo tali da compensare tutte le mancanze.
Final Space è sempre stato molto derivativo. Addirittura all'inizio c'era molto Futurama, che è una serie che oggi sembra lontanissima da quel che è diventato lo show. Ormai, per dirne una, sembra essere subentrato nei riferimenti Steven Universe, con quell'idea di famiglia allargata, lacrima facile e tanti drammi da risolvere. Final Space percorre quelle strade, non del tutto originali, e spesso dallo svolgimento banale, che vedono un personaggio fraintendere una scelta altrui e reagire malissimo, oppure un segreto tenuto tale per troppo tempo, finché non verrà scoperto nel momento meno opportuno.
Final Space sembra incerto sulla gestione di tutte queste sottotrame, e lo si vedrà in particolare nelle ultime due puntate in cui succede praticamente di tutto. Eppure, proprio questo cliffhanger così caotico e che ci lascia molto incerti su quello che sarebbe stato il futuro della serie, avrebbe meritato un seguito.