Final Fantasy XII: The Zodiac Age, la remaster perfetta - Recensione

Square Enix con Final Fantasy XII: The Zodiac Age firma un lavoro di restauro semplicemente impeccabile

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In questa epoca di nostalgia, la regina dei ricicli Square Enix ci offre una nuova rimasterizzazione, Final Fantasy XII: The Zodiac Age. Si tratta di uno dei capitoli più controversi dell'intera saga che all'epoca dell'uscita non venne apprezzato quanto avrebbe meritato. Grazie a questa eccezionale opera di ammodernamento del titolo, possiamo oggi riscoprire una vera perla che merita davvero tutto le vostre attenzioni.

[caption id="attachment_175179" align="aligncenter" width="600"] I veri protagonisti di Final Fantasy XII[/caption]

Storia ed ambientazioni sono i primi elementi che poco convinsero i fan. Sviluppato sotto la direzione di Yasumi Matsuno (il quale abbandono lo sviluppo a metà strada per ragioni ad oggi ancora non chiarissime) Final Fantasy XII era infatti ambientato nel mondo di Ivalice, lo stesso di Final Fantasy Tactics e Vargrant Story. Le tematiche sono decisamente meno fantastiche e di ampio respiro rispetto alla tradizione portata avanti dal maestro Hironobu Sakaguchi. La storia, ovviamente rimasta inalterata in Final Fantasy XII The Zodiac Age, ricorda un po' Game of Thrones, con i suoi intrighi politici, fatti di tradimenti, colpi di scena e regnanti senza scrupoli.

"La storia ricorda un po' Game of Thrones con la sua politica fatta di intrighi e tradimenti"

Confermiamo quanto si suol dire, Vaan e Penelo sono protagonisti della vicenda più per il tempo che compaiono a schermo che per un vero e proprio ruolo nello svolgersi degli eventi. Ma c'è una ragione per questa anomalia. Pare infatti che il progetto originale di Yasumi Matsuno non prevedesse nemmeno l'esistenza del giovane duo, aggiunto successivamente per volere dei piani alti che sentivano il bisogno di inserire personaggi più giovani. Detto questo, il livello di qualità della sceneggiatura, forse anche grazie ad un focus ridotto rispetto ad opere mastodontiche come l'immortale Fin al Fantasy VII, rimane elevatissimo fatta eccezione per le parti finali. Ed il mondo di Ivalice è affascinante e credibile. Il lavoro di restauro realizzato da Square Enix garantisce sequenze in CG, presenti in grande quantità, in alta risoluzione ed un doppiaggio ripulito in modo davvero eccellente. Inoltre sappiate che potete giocarvi il titolo anche con il parlato giapponese originale grazie all'opzione apposita nel menu, accessibile in qualsiasi istante.

[caption id="attachment_175178" align="aligncenter" width="600"] Graficamente il titolo è godibilissimo anche oggi grazie all'ottimo restauro ma anche all'eccellente direzione artistica originale[/caption]

La narrazione ci è piaciuta e la nuova veste grafica aiuta ad attualizzare la qualità della presentazione. Come dicevamo, questo episodio della saga è molto diverso per ambientazione e stile, ma forse anche per questo merita ancor più oggi di essere riscoperto. Essendo questa la rimasterizzazione di un gioco uscito circa dieci anni fa, vale la pena analizzare l'aspetto tecnico di Final Fantasy XII: The Zodiac Age. Il gioco gira ora a 1080p e 30 frame per secondo, innanzitutto. Si è optato per il frame rate originale probabilmente per non incorrere in complicazioni in fase di sviluppo, come accaduto con la rimasterizzazione di Kingdom Hearts. Poco male, la fluidità è perfetta, evidenziando già un bel passo avanti rispetto all'originale che a volte arrancava. Square Enix si sarebbe potuta fermare qui e stampare un bel HD di fianco al titolo per impacchettare il prodotto e distribuirlo nei negozi. Fortunatamente si è invece optato per un'opera di potenziamento a tutto tondo similmente a quanto visto nella splendida collezione Final Fantasy X|X-II HD. Il comparto texture è stato rivisto quasi in toto, così come i modelli dei personaggi hanno subito diversi ritocchi. Ma è il rendering ad aver subito il lifting maggiore, offrendo ora un sistema di illuminazione completamente rifatto ed al passo coi tempi, accompagnato da un eccellente effetto profondità che va a sfocare gli elementi non al centro dell'inquadratura.

[caption id="attachment_175180" align="aligncenter" width="600"] Il Zodiac System reintroduce i Job nella serie. Sappiate che la scelta è vincolante e non potrete più cambiare idea![/caption]

Non è stato trascurato nemmeno il comparto sonoro. Square Enix si è spinta addirittura a produrre una registrazione in studio dell'intera bellissima colonna sonora eseguita da un'orchestra vera. I puristi possono comunque godersi le musiche originali semplicemente selezionando l'opzione apposita nel menu di gioco. Se tanta cura non fosse sufficiente a convincervi, sappiate che la lista delle migliorie coinvolge anche il gameplay. Prima di tutto bisogna citare lo Zodiac System che venne introdotto nel gioco originale nell'edizione internazionale rimasta esclusiva per il Giappone fino ad oggi. Si tratta di una revisione totale dello sviluppo dei personaggi, ora legati a dei job che si deve selezionare da una rosa di 12 opzioni, tra mago nero, guerriero, mago bianco, samurai e tanti altri. Questa scelta è vincolante e non può essere modificata per l'intera avventura. Avanzando si potrà selezionare una specializzazione secondaria, scelta a sua volta univoca. Questo impianto, ulteriormente rifinito, approda finalmente anche da noi, ed è una vera manna dal cielo. Lo accompagna una delle feature che più abbiamo apprezzato in un JRPG forse da che esiste il genere. Stiamo parlando del fast-forward! In pratica, semplicemente premendo il dorsale sinistro, raddoppiamo la velocità del gioco (si può anche fare un bel x4 se preferite). Ciò significa spostarsi infinitamente più rapidamente all'interno dei livelli, ma sopratutto una perdita di tempo ridotta ai minimi termini nei combattimenti secondari. Unita al Gambit questa opzione rende il gioco infinitamente più gradevole da affrontare. Per chi non conoscesse il particolare battle system di questo capitolo, Final Fantasy XII in pratica abbandonava il classico schema a turni ed i combattimenti casuali, sostituendoli con scontri che richiamano un po' per stile gli MMORPG. Grazie al Gambit è possibile programmare in toto l'intelligenza artificiale degli alleati. Se siete abbastanza bravi è possibile virtualmente non dover agire mai direttamente sul loro comportamento, gestito interamente da comandi comportamentali pre-selezionati. Queste automazioni rendono il grinding un'operazione rapida ed indolore, snellendo infinitamente l'esperienza di gioco. Se l'idea vi fa storcere il naso, è comunque possibile giocare in modo più tradizionale, mettendo in pausa il gameplay ad ogni azione e selezionando manualmente cosa fare durante un combattimento.

[caption id="attachment_175181" align="aligncenter" width="600"] Anche i filmati in CG sono stati restaurati in modo eccellente. Il gioco offre anche una nuova modalità sfida, utile per potenziare il proprio party[/caption]

In conclusione promuoviamo a pieni voti Final Fantasy XII: The Zodiac Age. Grazie alla revisione del gameplay, basata sulla migliore versione del gioco originale mai arrivata prima in occidente, il titolo è attualissimo e capace di offrire un'esperienza coinvolgente ed appagante oggi come allora. Già questo sarebbe bastato per consigliare caldamente l'acquisto, ma Square Enix rende l'offerta ancora più allettante grazie ad una rimasterizzazione davvero eccellente che non si limita ad alzare la risoluzione ma impreziosisce ed attualizza il comparto tecnico sotto ogni fronte. Se amate la saga o il genere JRPG, non fatevi scappare questa occasione di riscoprire un classico ingiustamente bistrattato, non ve ne pentirete.

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