Recensione - Final Fantasy Type-0 HD
Final Fantasy Type-0, episodio mancante della Fabula Nova Crystallis, raggiunge finalmente il nostro continente: la nostra recensione
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
In quest’ottica, Final Fantasy Type-0 HD rappresenta l’esempio più fulgido di come le cose abbiano preso progressivamente una direzione diversa. Nato come Agito XIII, era inizialmente un gioco per cellulari. Ha poi trovato casa, cambiando titolo, su PSP, distaccandosi quasi del tutto dagli avvenimenti narrati in Final Fantasy XIII. Giunge oggi nel nostro continente, con più di tre anni di ritardo, in una versione in alta definizione per PlayStation 4 e Xbox One.
Identico all’originale nei contenuti, il titolo ha goduto di un tangibile, per quanto insufficiente, upgrade grafico: unico aspetto su cui si sono concentrati gli sforzi di Hexadrive, team responsabile del porting. Nonostante il restauro, ciò non è bastato per nasconderne le (tecnologicamente) “umili” origini. La differenza di dettaglio e definizione tra i modelli poligonali dei personaggi principali e quelli dei comprimari è abissale. La maggior parte delle ambientazioni risultano estremamente spoglie. Gli effetti speciali non spiccano per resa. Ci si consola con un frame rate granitico e con una direzione artistica, come sempre, affascinante e d’impatto, ma di certo non mostrerete questo titolo per comprovare la bontà degli hardware di nuova generazione. È andata meglio al comparto audio, completamente rimasterizzato per non sfigurare anche con i migliori Home Theater. Il doppiaggio in inglese non spicca per talento degli attori coinvolti, gli effetti sonori sono ben campionati, le musiche, composte da Takeharu Ishimoto (Crisis Core, The World Ends with You), deliziano l’ascoltatore.
La trama tira in ballo una guerra che coinvolge quattro regni arroccati attorno al potere dei rispettivi Cristalli. Minacciati dalle mire espansionistiche dell’Impero Milites, il Dominio di Rubrum difende la propria capitale ricorrendo alla Classe Zero: quattordici combattenti particolarmente dotati, che sfruttano tecniche magiche apprese dalla misteriosa (e conturbante) Dottoressa Arecia. Sullo sfondo della riconquista dei territori perduti, si sviluppano numerose tematiche che si appoggiano al cast di protagonisti eccezionalmente ampio. La sceneggiatura fa del suo meglio per caratterizzarli uno per uno, ma alcuni finiscono per assomigliarsi troppo, altri restano sullo sfondo, fagocitati dai tre, quattro su cui la storia si concentra maggiormente. La regia digitale, dal canto suo, soffre delle limitazioni tecniche ereditate dall’hardware della PSP: dominano i primi piani e i continui cambi di scena, proprio per arginare il più possibile lo spazio occupato sui vecchi UMD. A conti fatti, nonostante tutto, il plot regge fino alla fine e, anzi, non mancherà di appassionare gli amanti del genere e della saga: del resto non mancano colpi di scena, elementi cari ai fan che si ripresentano puntualmente ed eroi romantici pronti a sacrificarsi per il bene di tutti.
[caption id="attachment_140763" align="aligncenter" width="580"] Final Fantasy Type 0 HD - screenshot[/caption]
All’atto pratico, di missione in missione, il gruppo della Classe Zero si muoverà all’unisono. Mandandone sul campo di battaglia tre alla volta, potrete comunque sostituirne uno o più in qualsiasi momento a seconda dell’andamento dello scontro. Il combat system, in tempo reale e vincolato agli scontri casuali solo nella mappa principale, è piuttosto semplice da padroneggiare e contando su un roster così ampio offre un’insospettabile profondità. Ogni personaggio ha specifiche armi e abilità e solo i più pazienti ed esperti sapranno comporre strategie con cui sfruttare al meglio ogni combinazione di eroi possibile. Anche più superficialmente, sono comunque moltissime le gioie che sa regalare Final Fantasy Type-0 HD. Nonostante l’inevitabile grinding a cui dovrete sottoporvi, mai eccessivo invero, la progressione dei personaggi è poderosa; gli skill tree offrono con cadenza regolare nuove mosse; il ritmo delle battaglie è serratissimo e coinvolgente. Non mancano imperfezioni anche in quest’ambito: a volte si fatica a scendere a compromessi con menù poco intuitivi, la telecamera in certe situazioni non si dimostra all’altezza, piccole sbavature che comunque non influenzano troppo l’esperienza.
Tra i normali alterchi che contrappongono il manipolo di eroi a nemici di varia natura e dimensioni, spiccano alcune missioni che introducono elementi presi in prestito dagli strategici. Prima di giungere al dungeon vero e proprio, dovrete difatti combattere al fianco delle truppe inviate dalle varie città alleate, decidendo, al contempo, quali unità mandare in campo e contro quali accampamenti nemici. Per quanto governate da meccaniche semplicistiche, queste sezioni spezzano piacevolmente l’azione, approfondendo ulteriormente il gameplay.
[caption id="attachment_140764" align="aligncenter" width="580"] Final Fantasy Type 0 HD - screenshot[/caption]
Ad accordare le missioni e quest secondarie, l’Akademia: scuola militare che funge anche da base operativa per la Classe Zero. Tra una battaglia e l’altra dovrete far scorrere il tempo dedicandovi agli acquisti, allevando i Chocobo, effettuando esercitazioni nell’arena dedicata o parlando con gli altri personaggi presenti nella scuola. Coltivando i rapporti sociali, magari cambiando spesso l’avatar controllato, scaverete più in profondità nella psicologia dei protagonisti, scoprendo anche nuovi stuzzicanti dettagli sui rapporti di forza tra i quattro regni in guerra o sulla mitologia alla base di questo Final Fantasy.
Final Fantasy Type-0 HD è il porting di un gioco che ai tempi della PSP non avevamo potuto vedere all’opera nel nostro continente. Non ha nulla di “next-gen”, né i tentativi per nascondere le sue antiche origini sono stati efficaci. Eppure il suo gameplay brilla di luce propria per profondità e varietà. L’ampio numero di personaggi controllabili sin dall’inizio e le sezioni strategiche e gestionali, che intervallano i numerosissimi dungeon che dovrete esplorare, rendono l’avventura estremamente stimolante, quasi per nulla ripetitiva e godibile dall’inizio alla fine. Sconsigliato solo a chi non digerisce il genere o a chi non vuole dedicarsi a un titolo che necessita di molte ore per essere padroneggiato e portato a termine.