Fearful Symmetry & The Cursed Prince, un piccolo, difficile puzzle game tutto italiano - Recensione
Un piccolo puzzle game è la seconda produzione dell’italiana Gamera Interactive: la recensione di Fearful Symmetry & The Cursed Prince
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
L’idea di fondo che anima l’intero gioco è la simmetria. Due personaggi si muovono simultaneamente e specularmente sullo schermo. Il giocatore ne controlla solo uno, quello nella parte sinistra dello schermo, causando di conseguenza gli spostamenti dell’altro. L’obiettivo è semplicissimo: raggiungere l’uscita, magari recuperando qualche tesoro lungo il cammino, evitando trappole, nemici, ostacoli.
Nulla di così innovativo, né inedito. The Witness, per citare il caso più riuscito e recente, utilizzava lo stesso principio, eppure si resta comunque catturati da una produzione la cui miglior fruizione possibile passa attraverso piccole sessioni in cui completare non più di un paio di livelli per volta.
Tutti gli schemi si sviluppano su una pianta rettangolare, ripresa da una telecamera dall’alto, in cui sono sempre visibili sia il punto di partenza, che quello di arrivo. La difficoltà, quindi, risiede nel trovare il sentiero sicuro che eluda le trappole e vi tenga a distanza di sicurezza dalle presenze ostili.
Solo alcuni livelli non presuppongono e richiedono la cara e vecchia tecnica del trial & error, motivo per cui è meglio godersi Fearful Symmetry & The Cursed Prince a piccole dosi. In alcuni casi bisogna affidarsi alla memoria, scoprendo la strada giusta solo dopo essere piombati, inconsapevolmente, in una trappola. In altri, bisogna muoversi rapidamente, prima che restiate inevitabilmente trafitti da una freccia vagante o che finiate mortalmente braccati da un fantasma. Morire, insomma, è più facile di quanto si possa pensare, anche perché in alcuni casi si perde l’orientamento, costretti a considerare, simultaneamente, troppi pericoli, sia da una parte, che dall’altra dello schermo.
Fortunatamente, l’avventura non scade mai nella frustrazione, proponendo puzzle impegnativi, ma sempre chiari nelle regole che impongono per la loro risoluzione. Aiuta molto, in questo senso, la varietà del level design, propositivo sino alla conclusione, introducendo di continuo nuove difficoltà da superare e persino personaggi dotati, di volta, in volta, di poteri con cui trovare soluzioni alternative agli enigmi.
Non manca un minimo di riciclo, livelli che si ripetono con piccole modifiche, ma anche in questo caso non si sente mai alcuna pesantezza, né sovviene il desiderio di abbandonare una prova perché ritenuta troppo difficile, anche dopo decine di tentativi falliti.
[caption id="attachment_180427" align="aligncenter" width="1000"] Il secondo personaggio che potrete controllare ha la capacità di teletrasportarsi di una casella.[/caption]
Elementare e risicatissimo il comparto grafico, votato alla pixel-art, che, per proporzioni dei personaggi e palette di colori utilizzati, ci ha assurdamente ricordato il vecchissimo Alex Kidd In Miracle World, platform bidimensionale del 1986 pubblicato su SEGA Master System.
Fearful Symmetry & The Cursed Prince è un prodotto di nicchia, rivolto esclusivamente agli amanti dei puzzle game, a caccia di un prodotto che sappia metterli in difficoltà, senza comunque appesantirli eccessivamente. L’avventura si completa, senza troppe difficoltà, nel giro di sei, sette ore, nelle quali non ci si annoia mai, soprattutto se si affrontano i livelli un poco per volta. Consigliato, a patto di non avere troppe aspettative su un prodotto dal concept e dalle ambizioni volutamente ridotte.