Fear the Walking Dead 3x09/10, "Minotaur" e "The Diviner": recap e commento

Ecco il nostro recap e commento della doppia midseason premiere di Fear the Walking Dead, serie targata AMC creata da Robert Kirkman e Dave Erickson

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Dopo una lunga pausa, Fear the Walking Dead ritorna con un doppio episodio carico di eventi e una reunion piuttosto attesa.

Sin dai primi minuti di "Minotaur", primo dei due capitoli, capiamo che il problema maggiore sarà quello che avevamo previsto anche alla fine dello scorso episodio, ossia: "Come faranno a sopravvivere due gruppi che fino a poco tempo prima si facevano la guerra in un unico spazio delimitato?" La domanda è ufficialmente il collante di questa midseason premiere. Nella prima parte vediamo Troy combattere contro questa fusione, specialmente perché è tutto quello che suo padre Jeremiah non avrebbe mai voluto e forse è proprio per questo motivo che il ragazzo non faticherà a credere alle parole di Nick quando questi gli comunicherà di essere stato lui a ucciderlo. Ma la confessione avverrà in un secondo momento e cioè solo dopo che Troy, con la determinazione che l'ha sempre contraddistinto, arriverà ad attaccare la nazione di Walker. In una furia che lo porterà a essere solo contro tutti, Troy verrà fermato solo dalle parole feroci di Nick. Ormai la resa è ufficiale e le cose si muovono diversamente, ci sono regole che vanno rispettate, tant'è che dopo queste azioni Troy sarà costretto all'esilio e Nick a una punizione. Madison continua a fare da bilanciere ma dovrà assentarsi nel momento in cui, all'inizio del secondo episodio, si renderà conto insieme a Walker che le riserve dell'acqua dureranno al massimo per altre sei settimane. Questo problema si congiunge a quanto visto precedentemente con Daniel Salazar e Lola, oramai i due leader della diga che apparteneva a Dante. Vediamo i due amici affrontare diversi problemi, primo tra tutti la ribellione di un gruppo di sopravvissuti stanchi di vivere di stenti. Ma le buone maniere di Salazar e Lola vengono ben presto surclassate dal panico e da reazioni violente. Mentre Madison e Walker finiscono in un mercato alla ricerca di qualcuno che possa vendere loro dell'acqua, Alicia ce la mette tutta per fare le veci di sua madre: cerca di tranquillizzare le persone, dare supporto e gestire le scorte del prezioso liquido. Il peso sulle sue spalle diventa ingestibile: l'unica cosa da fare è collaborare per risolvere il problema alla base, e durante un momento particolarmente difficile capisce che l'unica soluzione è cercare acqua insieme a un gruppo di persone della nazione. Nick inizialmente sembra andare controcorrente quando alcuni fanatici della milizia fanno irruzione di notte per donargli un'arma: un segno di fiducia che apparentemente suggella la creazione di un nuovo esercito. Ma in breve tempo capisce che i discorsi non stanno in piedi e che l'ennesimo spargimento di sangue non servirà a niente. Nick non è il nuovo Troy e la cosa non lo preoccupa perché non vuole diventarlo: in tempo record comprende che la cosa migliore da fare è dare speranza alla gente e per farlo è necessario unirsi ad Alicia. Nel frattempo, proprio quando Walker sta per stringere un accordo con una trafficante, Madison manda tutto all'aria dopo che si accorge della presenza del suo vecchio amico Strand, in fuga per aver commesso l'ennesimo errore. I tre riescono a fuggire ma alla fine Strand viene catturato e subisce una dura condanna. L'uomo però ha passato il tempo necessario con Madison per parlarle di una diga, dove Daniel e Lola stanno affrontando diversi problemi gestionali. Tutto quadra, ovviamente: Madison dà tutto il denaro in suo possesso, lontano dagli occhi di Walker, per liberare il suo amico, che ora ha il compito di condurli verso una riserva d'acqua più sostanziosa di quella che avrebbero potuto trovare con la trafficante.

Questa doppia premiere è esattamente quello che ci aspettavamo e che era giusto aspettarsi, anche rispetto a tutto quello che era stato presentato finora. Effettivi colpi di scena non ce ne sono stati, ad esempio la reunion tra Strand e Madison era nell'aria già da un po' di tempo. Nonostante ciò, non vi è stato nessun calo qualitativo rispetto alla prima parte di questa terza stagione, che sinora sta convincendo maggiormente rispetto alle prime due. Il ranch funziona meglio dello yacht o della villa e ci rendiamo conto che gli autori di Fear the Walking Dead parlano di attualità in maniera più efficace. Cosa vuol dire unione? E quanto costa abbattere il pregiudizio? Sono queste due domande a farci pensare che la serie stia riservando i suoi momenti migliori non nelle scene d'azione bensì in quelle interpersonali tra i vari personaggi e di conseguenza tra le due comunità.

Ci troviamo di fronte a delle figure che sono intrappolate e che lottano contro il passato in cui sono cresciuti; inevitabilmente questo nuovo mondo post-apocalittico ha bisogno di meno preconcetti e di più umanità per andare avanti. Va detto che alcune situazioni vengono a verificarsi troppo per via del caso e meno per via di un'idea più strutturata. Sembra quasi che queste pedine si muovano in un luogo circoscritto, come se il mondo si fosse rimpicciolito a seguito del disastro. Sarà interessante vedere come si evolverà questa storia ora che un villain effettivo non esiste più: i veri nemici da affrontare sembrano essere diventati egoismo e prevaricazione.

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