Fear the Walking Dead, 3x01/02 "Eye of the Beholder", "The New Frontier": la recensione

Ecco la nostra recensione della doppia premiere della terza stagione di Fear the Walking Dead, serie creata da Robert Kirkman e Dave Erickson

Condividi
Spoiler Alert
Ritmo, suspense, personaggi sempre più forti, colpi di scena inaspettati, colonna sonora suggestiva, scene splatter al punto giusto e cambio di rotta per una serie che era destinata ad essere l'ombra della sua genitrice. Fear the Walking Dead prende finalmente le distanze da tutto ciò che abbiamo visto fino ad ora, e nonostante ci siano dei temi ricorrenti, o ancor meglio dei luoghi chiave per ogni stagione (in questo caso il ranch), proprio come per The Walking Dead, ciò che avviene in questa doppia premiere è quanto di più affascinante e inatteso potessimo aspettarci. Tutto l'oro proveniente da questi due episodi non è dovuto solo al grande colpo di scena, ossia la morte improvvisa di Travis, quasi onirica per quanto inattesa e imprevedibile, ma anche dalla forza interiore di Madison, un personaggio che è una roccia, irrefrenabile e irraggiungibile sotto numerosi punti di vista. È un tornado che non si placa neanche nel momento in cui apprende della morte del suo amato, anzi in quel momento parte il grande piano e per la prima volta non sono gli altri a incutere terrore bensì gli stessi protagonisti, i quali potrebbero auto infliggersi più danni del previsto a causa delle loro impavide azioni, o meglio, di tutte quelle azioni che Madison ha in mente per il futuro. Stavolta vediamo capovolgersi ogni cosa, sembra quasi che dovrà essere la famiglia Otto (i proprietari del ranch) a doversi difendere - anche se è assai prevedibile il fatto che nei prossimi episodi avverrà un ennesimo capovolgimento di situazione. A seguito di questo va fatto presente che Jeremiah Otto (interpretato da Dayton Callie) alla fine della seconda stagione aveva già fatto il suo ingresso nella serie nel momento in cui si era presentato di fronte ad Ofelia in quella scena nel deserto. Insomma sappiamo bene che in un mondo ormai devastato e logoro essere trattati con i guanti di velluto è sempre una lama a doppio taglio.

Analizzando i due capitoli separatamente, quello che possiamo dire è che il primo episodio è a tutti gli effetti destabilizzante, in primis perché non comprendiamo a pieno le motivazioni che spingono questi "soldati", capitanati da Troy, il figlio apparentemente più instabile della famiglia Otto, ad uccidere le persone senza nessuna degna motivazione. Questi personaggi (tra cui spunta anche il cammeo di Noel Fisher di Shameless) in divisa mimetica affrontano le giornate segnando il tempo che intercorre tra la morte e la resurrezione di una vittima X. A quanto pare però gli ordini del giovane e vacillante Troy non vedono gli stessi trattamenti per le donne. L'idea iniziale è che potesse trattarsi di esperimenti e invece la motivazione apparentemente superficiale che vi è dietro convince ancor di più, specialmente perché gli autori hanno scelto, almeno per il momento, di non entrare troppo nei dettagli (anche se il riferimento a Jeremiah è piuttosto palese). È ormai un mondo abitato per lo più da gente che inevitabilmente ha subito dei forti traumi, quindi cercare troppe spiegazioni dietro le loro azioni avrebbe poco senso, constatazione che abbiamo potuto verificare con il passare degli episodi. Tra la superficialità di queste persone spiccano gli atti di ribellione di Madison e la perenne sfortuna di una famiglia che non è destinata a riunirsi. La "Wonder Woman" della situazione è disposta a tutto pur di non perdersi di nuovo tra le perversioni e le cattiverie degli altri e nonostante sia presto per dirlo ad alta voce, possiamo presupporre che i protagonisti della terza stagione di "Fear the Walking Dead" non si fidino più del prossimo come in passato e sembrano non voler ricascare nei soliti tranelli - sono figure più resistenti e scaltre che cercano il modo di rivoltare la situazione a proprio vantaggio. In futuro faranno anche loro degli sbagli, questo è scontato, ma la rabbia e la forza di prevaricare sugli altri che scorre nel sangue di un personaggio come Madison è quanto di più forte e reale potessimo desiderare da una donna che sin dal primo episodio non ha perso di vista i suoi obiettivi. La debolezza in questo momento prevarica maggiormente sui due figli, Alicia e Nick, i quali finalmente riescono a concedersi un momento per abbracciarsi dopo le terribili situazioni che hanno vissuto. Il viso di Alicia racconta di un grido sommesso, di una speranza svanita e di un mondo sempre meno ospitale. Quello che potrà risollevarla, o forse abbatterla ancora di più, sarà il rapporto che "presumibilmente" nascerà con Jake Otto. Quest'ultimo, interpretato da Sam Underwood, è un personaggio assai particolare e al contempo ambiguo, questo perché rispetto al fratello senza ombra di dubbio mantiene nascosto il suo vero carattere. Il secondo episodio è l'ingresso al ranch, rappresenta l'inizio di una serie di sfide che porterà questa famiglia a conoscere nuovi pericoli e ad accettare ancora di più la sofferenza. In fondo già l'esistenza di The Walking Dead è un grande spoiler per i fan di questo spin-off, perché noi tutti sappiamo che difficilmente vedremo Madison, Alicia, Nick e Strand trovare pace e fissa dimora.

Concludiamo proprio parlando di quest'ultimo, il quale dopo essersi camuffato nei panni di ostetrico trova il modo di iniziare una nuova avventura. Ma prima di salire a bordo della macchina perfetta e dal colore ideale, Strand avrà un confronto, quasi poetico se vogliamo, con Ilene Stowe. La mamma della sposa, un personaggio fantasma che ha avuto modo di liberarsi solo in una scena del secondo episodio, "The New Frontier". "Niente speranza, niente futuro", gli dice Strand, parole che hanno ancora più senso specialmente dopo aver fatto nascere un bambino. Ma la speranza per una donna che ha perso tutto e che non è riuscita a rialzarsi, forse proprio perché sola e senza la sua famiglia al proprio fianco o anche solo qualcuno da cercare, non può più esistere in un mondo del genere, in un mondo che non è più in grado di ospitare nessuna nuova generazione.

Per confrontarvi con altri appassionati della saga, vi segnaliamo la pagina Fear the Walking Dead

Continua a leggere su BadTaste