Fear the Walking Dead confeziona un altro episodio modesto, senza grandi colpi di scena questo sì, ma comunque ben diretto, spedito e meno noioso rispetto agli episodi della prima parte di questa seconda stagione. Visti i ritmi con cui la serie ci aveva abituati in precedenza, questi ultimi capitoli della serie stanno raccontando dettagliatamente le sfumature di ogni personaggio, e lo sforzo è visibile. Gli autori hanno deciso di prendersi il loro tempo per marcare ancora di più i tratti caratteristici di ognuno. In "
Do Not Disturb" vediamo da una parte
Alicia che si fa strada tra i corridoi dell'albergo alla ricerca di sua madre e dall'altra
Travis e
Chris in viaggio verso una nuova meta che possa ospitarli per l'inizio di una nuova vita. Questi ultimi due personaggi continuano ad essere i più ostici da digerire; si fa fatica a sopportare il carattere insolente di Chris e ad accettare la poca tenacia di suo padre. Travis tenta di riportare alla luce i ricordi di quando erano una famiglia felice, sperando che il figlio possa apprezzarne l'impegno. Nonostante questo si percepisce da parte di Travis il desiderio di ritornare da
Madison e sarà proprio questo ad allontanarlo nuovamente da Chris. Quest'ultimo infatti trova conforto in un gruppo di sopravvissuti provenienti da San Diego.
Brandon, quello che identificheremmo tranquillamente come il capo gruppo, è la spinta definitiva che serviva a Chris per uscire ancora di più dal guscio. Mentre Travis spinge verso una direzione, Chris si dirige da tutt'altra parte e gli ultimi minuti dell'episodio sono una conferma di tutte quelle paure che hanno portato Travis ad allontanarsi dalla sua amata per concentrarsi alle cure del figlio. Seppure l'incontro con il gruppo di ragazzi sia riuscito, sia per come è stato gestito che per la sua funzione rispetto ai personaggi principali, c'è ancora ancora qualcosa che non trova modo di funzionare rispetto ai due personaggi in questione. Manca un ingranaggio essenziale e l'impressione è che gli autori stiano ruotando su un paio di problematiche da un bel po' di tempo e che ora facciano difficoltà a capire come poterne uscire. Le cose che li succedono potranno anche evolversi ed essere interessanti, ma se useranno sempre lo stesso modo per gestirle e affrontarle il rischio di appesantire lo spettatore resterà.
Il personaggio di Alicia invece è sempre più convincente. La lentezza, il poco intuito e la superficialità che l'hanno definita nei primi episodi la stanno piano piano abbandonando. Prendono il posto invece scelte coraggiose e un'astuzia che le stanno permettendo di sopravvivere, anche stando lontana da sua madre. Il legame che in poco tempo è riuscita a creare con Elena, la manager dell'albergo che all'inizio dell'episodio vediamo agire impulsivamente con l'obiettivo di isolare l'epidemia, funziona, soprattutto perché carico di umanità. Il viaggio di Alicia in questo episodio si muove a livelli e la buona fotografia di alcune scene rende il tutto ancora più godibile. Come esempio di quest'ultima affermazione c'è la scena in cui Alicia guarda al di fuori della porta e ad intermittenza vede passare gli erranti soffocati dalla luce gialla d'emergenza oppure il momento in cui pur di salvare la sua nuova amica provoca la morte di tutti quegli ospiti che erano in cerca di vendetta. Si perché anche la sotto trama di questo episodio ha convinto e seppure la risoluzione è stata piuttosto rapida il concetto è arrivato e anche con una sua forza narrativa ben specifica. Ciò che ancora manca in questa serie sono i colpi di scena e i momenti in cui realmente si rimane incollati di fronte allo schermo in attesa di qualcosa di grandioso. Non ci sono state sorprese neanche questa volta e durante i vari cliffhanger si rimpiange l'intuito di ognuno di noi. Vediamo se, con l'avanzare dei prossimi episodi, gli autori e di conseguenza anche i registi, troveranno una soluzione per quello che sembrerebbe essere rimasto il problema più grande di Fear the Walking Dead.
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Fear the Walking Dead.