Fear the Walking Dead 1×04, "Not Fade Away": la recensione

Ecco la nostra recensione del quarto episodio di Fear the Walking Dead, spin-off di The walking Dead

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Eccoci di nuovo catapultati in una Los Angeles oramai quasi distrutta. Ma questa volta, dopo il caos generatosi nelle scorse puntate, il nuovo episodio di Fear the Walking Dead prende il via con una delle canzoni più memorabili di Lou Reed, Perfect Day.

Ci si domanda quindi se dopo l'arrivo dei militari possa essere davvero un giorno perfetto.

Siamo sicuramente in una nuova realtà, inedita, una realtà che riunisce i sopravvissuti in vari distretti suddivisi da delle recinzioni. Coloro che sono all'interno sono salvi e in buone mani, al di fuori delle recinzioni, a detta dei militari, sono tutti morti. La politica, il governo e tutto ciò che fa rima con informazione in questa serie è assente.

L'episodio sembra partire con il piede giusto, con la consapevolezza di volerci far credere che le cose possano andare bene, e che una nuova vita in un modo o nell'altro possa pian piano ripristinarsi. Ma già dai primi minuti Chris nota subito qualcosa che attira l'attenzione, non solo sua, ma anche quella dei telespettatori: in realtà i militari stanno mentendo ai cittadini. Qualcuno al di fuori della recinzione è ancora vivo?

Una luce a intermittenza dall'altra parte della collina fa presagire qualcosa a Chris, quest'ultimo prova in tutti i modi a convincere il padre della sua versione, ma sembra trovar conforto, se così possiamo dire, solo da Madison.

Siamo all'interno di un episodio che ci mostra in maniera più dettagliata le caratteristiche di ogni personaggio, come se ne avessimo ancora bisogno. Si parte dall'apprensione di Madison nei confronti dei suoi figli, e si arriva in totale contrapposizione con l'attitudine pragmatica di Travis nello svolgere le sue mansioni, dopo la sua forzata alleanza con i militari. Alicia è invece sempre più confusa, ribelle e depressa, arriva addirittura ad auto lesionarsi, mentre Nick cerca in ogni modo di passare oltre alla sua dipendenza, ma ogni puntata sembra andare sempre peggio. La famiglia non può permettersi neanche di avere dei battibecchi né a detta nostra né a detta di Alicia, la quale sembra non voler vivere in una realtà dove si fa finta di niente. Tutti provano a fare qualcosa, ma anche questa nuova quotidianità sembra non tornare. Vediamo solo di fretta le persone lamentarsi e volere delle risposte, vediamo di sfuggita la relazione di una cittadina con un militare la quale cerca disperatamente delle medicine per sua madre. Il senso di tutto questo se poi non viene approfondito rimane totalmente superfluo.

Ci soffermiamo per quarantacinque minuti a guardare degli eventi che conosciamo già. A partire dal fatto che in realtà i militari non possano essere un aiuto per la popolazione. Le bugie che tirano fuori innervosiscono lo spettatore che conosce benissimo la vicenda, e si sente preso per stupido. Non ci viene raccontato nulla di nuovo e neanche l'arrivo della dottoressa Exner può capovolgere questa situazione in loop.

Così come il perimetro dove si trovano i nostri protagonisti è invalicabile, anche la struttura ripetitiva di questo episodio non lascia spazio a buoni pensieri, e il coprifuoco che condanna i cittadini a sottostare a delle regole è lo stesso procedimento che ci impongono gli autori della serie nel guardare qualcosa che non sembra trovare la giusta via.

La situazione più interessante rimane quella in cui Madison evade dal perimetro perché consapevole che qualcosa al di fuori di esso non torna. C'è anche una bella atmosfera, Madison si rende conto che non ci sono solo morti infetti, ma c'è in realtà qualcuno che è stato ucciso mentre era ancora in vita. E ovviamente, almeno su questo punto ci siamo, la donna cinica di casa si trova a rivelare questa verità al personaggio più intelligente della serie: Daniel Salazar.

A questo proposito dopo il rapimento di Nick da parte dei militari, con l'accusa di essere infetto, e dopo che Liza, alle prese con il mestiere di infermiera, incoraggiata dalla dottoressa Exner si ritrova a scegliere di seguire la sua vocazione per aiutare le persone, Travis sale sul tetto disperato e nota che realmente la fine del mondo è vicina, o almeno che qualcosa di molto grave è in atto. Si rende infatti conto che la disperata richiesta di aiuto da parte di suo figlio non era del tutto infondata: quelle persone che con una luce cercavano la luce, sembrano aver trovato solo dei proiettili e degli spari da parte di chi la luce è costretto a non vederla.

Per chiudere ci si chiede se scopriremo mai la mente organizzativa che costringe i militari a essere contro la loro stessa razza. Potrebbe essere una delle cose più interessanti, ma l'impressione è che ciò non possa mai avvenire.

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