Fear the Walking Dead 1x03, "The Dog": la recensione
La nostra recensione del terzo episodio di Fear the Walking Dead, spin-off della serie tratta dai fumetti di Robert Kirkman
È la puntata in cui i personaggi si trovano finalmente di fronte alla realtà, si accellerano i processi di narrazione e questo porta la struttura della serie ad assomigliare di più alla serie madre. Anche se in alcuni momenti è ancora palese la distinzione caratteriale dei due protagonisti, lui con una morale e con la speranza di un cambiamento. È il personaggio che porta lo spettatore a domandarsi in continuazione: "quando capirà finalmente che le cose non stanno come dice lui?" Lei è invece il personaggio risolutivo, che non sente il bisogno di impegnarsi a sotterrare un cadavere, ha bisogno di comprendere la reale forma delle cose, così come quando si trova di fronte alla sua più cara amica in fase di trasformazione, chiedendosi se fosse giusto e necessario ucciderla. Il paragone che Madison fa con se stessa nel caso Travis fosse tornato a casa e l'avesse trovata in quelle condizioni dimostra questa palese differenziazione, che infastidisce sicuramente di meno rispetto all'idea che ci era stata introdotta nel pilot e in parte anche nel secondo episodio. Le solite dinamiche famigliari sembrano non mancare, ma alla fine è di loro che stiamo parlando. Quindi in "The Dog", questo il titolo dell'episodio, cominciamo finalmente ad accettare ciò che facevamo fatica ad accettare nelle prime due puntate. Il progresso del virus che incombe, in concomitanza con le dinamiche di destrutturazione dei personaggi, finalmente prende uniformità completandosi in un unica bolla, che porterà la serie a distinguersi da The Walking Dead, e che dà risposta alla domanda che ci eravamo posti all'inizio: "qual è lo scopo della serie?". La risposta sembra arrivare, e anche più in fretta di quanto potessimo aspettarci.
L'immagine dell'uomo potente che in realtà è impotente, viene guardato da Daniel Salazar nell'ultima scena tra le veneziane di una finestra, comprendendo l'imminente fine e proclamando alla sua cara moglie ferita ma soprattutto a noi telespettatori: è già troppo tardi.