C'è aria di cambiamento in
Fear the Walking Dead, e dopo una première
non particolarmente soddisfacente, questo secondo episodio comincia a buttare giù un po' di basi decisamente più coinvolgenti.
Nel pilot era stato rivelato quasi tutto grazie alle affermazioni date dal ragazzo-presagio Tobias, che questa volta è tornato per riprendersi il coltellino confiscatogli a scuola, dopo aver dichiarato che lo teneva per difesa rispetto a un imminente catastrofe.
È andata precisamente così: in "
So Close, Yet so Far" si scatena il caos, in tutte le sue forme, dal panico nelle strade fino alle proteste contro la polizia della città di Los Angeles. Ed è proprio la polizia losangelina a voler nascondere gli eventi. La politica non esiste in
Fear the Walking Dead. La scena madre rivelatrice è sicuramente quella in cui vediamo il poliziotto rifornire la sua auto con litri e litri di casse d'acqua. Nessuno alla radio parla di ciò che sta succedendo e soprattutto fa strano non sentire voci dal resto del mondo. La città è bloccata o, più correttamente, serrata. Il virus non deve uscire. Los Angeles è completamente sola, e questo isolamento è ben visibile e penetra in maniera efficace lo schermo. Funziona vedere l'apocalisse solo di sfuggita, oppure sentire solo i suoni da dietro le grate di un negozio, sentire le urla a tratti di ribellione a tratti di dolore, quel sottofondo che fa presagire aria di metamorfosi.
Non si capisce però fino a che punto siamo arrivati, se il virus oramai abbia contagiato tutti o se è ancora nelle sue prime fasi. Sicuramente siamo ben felici di sapere che non continueremo a vedere persone che fanno finta di niente: già nei primi minuti del pilot risultava stucchevole sentir rifiutare l'evidenza da parte dei protagonisti. Ed è proprio riguardo i protagonisti che c'è ancora qualcosa che sembra non tornare. Si fa più interessante il rapporto tra Alycia e Nick, quest'ultimo in fase di disintossicazione. Alycia ci regala i brividi amorosi con il suo amato Matt, in fin di vita e ormai già dato per spacciato, e per quei pochi secondi in cui assistiamo a questa relazione tra i due, il pathos è certamente venuto a mancare, a causa del cinismo che oramai il franchise ci ha abituati ad avere nei confronti dei sentimentalismi.
Si distacca dal nucleo famigliare per questo episodio Travis, che cerca in tutti i modi di rintracciare suo figlio Christopher, il quale ce l'ha a morte con il padre a causa del divorzio. Travis e la sua ex moglie Lisa trovano Chris nel pieno di una ribellione nei confronti di un senzatetto presumibilmente zombie, il quale dice di essere stato ucciso "ingiustamente" da un ufficiale di polizia. Un volta rincollata, l'ex famiglia di Travis si trova ad affrontare l'ira funesta del popolo, decidendo di nascondersi in un negozio di un alquanto strano e diffidente barbiere. Si percepisce già da ora che è un personaggio chiave. Madison, anch'essa allontanatasi da casa, dimostra ancora una volta la sua forza come donna risultando perciò un modello troppo visto, coraggioso sicuramente, ma ormai ripetitivo. Va alla ricerca dell'ossicodone con l'obiettivo di aiutare suo figlio, ed è proprio durante la ricerca del farmaco che ha il primo vero contatto diretto con un'errante, in questo caso il preside Artie. Madison fa finta di non vedere, fino al momento in cui si sente costretta a prendere in mano la verità e difendere la sua vita e quella di Tobias. Quest'ultimo personaggio appare scaltro, sveglio e funge un po' da narratore di questi due episodi. O meglio: ogni telespettatore è Tobias, il personaggio sfigato che sa tutto e che nessuno ascolta ma che forse ha già visto
The Walking Dead.
Per chiudere, possiamo dire che sicuramente questo episodio è stato più promettente rispetto al pilot, ma comunque tende a non voler ingranare negli obiettivi, facendoci chiedere se era realmente indispensabile vedere tutto questo. Gli episodi di questa prima stagione sono solo sei, quindi ci aspettiamo che il ritmo nel corso dei prossimi possa aumentare considerevolmente. Per ora siamo a un punto in più. Imperdonabile, comunque, il ricapitolo a fine episodio con una canzone smielata in sottofondo.