Fate/Extella: The Umbral Star, quando le chiacchiere opprimono l'azione - Recensione

La recensione di Fate/Extella: The Umbral Star, nuovo elemento nel noto universo crossmediale

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Fate/Extella: The Umbral Star è il seguito slegato di Fate/Extra, ovvero gli è successivo cronologicamente ma nulla conta di quanto accaduto nel prequel, elemento giustificato dal punto di vista narrativo da un'amnesia del protagonista, eppure scarica subito sulle spalle del giocatore il peso non solo del gioco originariamente uscito su PSP, ma dell'immaginario tutto della serie, che attraversa vari medium, non solo videogiochi ma anche anime e manga, attraverso i suoi pilastri fonamentali, ovvero l'esistenza di mondi, entità ed identità virtuali. Lo fa in maniera diretta, opprimendo, è il caso di dirlo, colui che ha il pad in mano sotto una tonnellata di dialoghi e schermate statiche, che raccontano progressivamente la storia. E, nel mezzo, s'incappa occasionalmente in battaglie action, perché, almeno sulla carta, il gioco pubblicato da Marvelous sarebbe un musou.

Un'amnesia del protagonista e la mole di testo da leggere sono quanto conduce nelle prime fasi del gioco il suo fruitore sul ciglio dell'abbiocco, tra spiegoni e dialoghi scritti in maniera troppo pomposa e dettagliata che dovrebbero descrivere un mondo ed una situazione della quale non si ha la minima cognizione. Spaesamento e ritmi e dinamiche da visual novel inducono sonnolenza, si spera che sia solo per la prima parte del gioco, quella introduttiva, ma in realtà non è così: Fate/Extella: The Umbral Star si compone di tre parti, e tutte le tre parti hanno al loro interno una mole spropositata di contenuti assimilabili più allla visual novel che all'action, orologio alla mano spesso durano lo stesso lasso di tempo, se non di più, delle battaglie in stile musou, il che significa anche quasi venti minuti, ed è questa, più di ogni altra cosa, l'unica discriminante che il giocatore deve prendere in considerazione per capire se il gioco possa fare al caso suo. E' possibile che gli appassionati dell'universo Fate trovino in questo aspetto persino un valore aggiunto, così come che quanto appena detto basti a scoraggiare potenziali acquirenti.

[caption id="attachment_167219" align="aligncenter" width="600"]Fate/Extella: The Umbral Star screenshot Un po' di fan service non guasta mai[/caption]

Se si sopravvive alla spropositata narrazione testuale si affrontano battaglie la cui ispirazione è chiarissima, ovvero gli action di massa sviluppati da Omega Force, ovvero i musou, rispetto ai quali Fate/Extella: The Umbral Star prova a proporre qualcosa in più, in alcune dinamiche di gioco, ma dei quali riprende pedissequamente le basi, ovvero attacco rapido e potente da alternare, o da collegare in poderose combo, per avere ragione di migliaia di inutili soldati, di nemici un po' più coriacei e dei Servant, gli eroi (e antieroi) ispirati a grandi personaggi del passato, sia reali che mitologici, da Medusa a Cu Chulainn, da Gilgamesh a Iskandar (Alessandro Magno), da Nerone ad Attila. La variazione sul tema risponde ad una meccanica di gioco che insegue per prima cosa la conquista territoriale del campo di battaglia: ogni sua area ha un certo valore, in chiavi, una volta ottenute abbastanza chiavi si ha accesso allo scontro con il boss. Interessante l'idea, meno felice l'applicazione e più in generale la concezione del musou, infinitamente più divertente nella versione canonica made in Koei Tecmo, perché attraversata da molta più varietà varietà che qui si trova solo occasionalmente.

"La fase attiva di Fate/Extella: The Umbral Star è tutto sommato apprezzabile"

La fase attiva di Fate/Extella: The Umbral Star è tutto sommato apprezzabile, per quanto segua regole già arcinote, ovvero picchia, picchia, picchia, con l'utilizzo, anche abbastanza frequente (troppo) di abilità speciali, ma sembra quasi essa un intermezzo di quella passiva, nella quale leggere e basta, quando evidentemente dovrebbe essere il contrario. La gestione del ritmo di gioco è quindi totalmente sbagliata, e se le parti giocate non sono poi nemmeno memorabili è evidente come la produzione faccia fatica ad essere divertente per tutti. La storia che racconta è anche affascinante, i personaggi decentemente caratterizzati, può persino capitare che si riesca a scendere a patti con la pesante narrazione, diluendo un'esperienza di gioco in realtà non molto consistente in varie sessioni, ma lo stimolo si affievolisce sempre di più, mano a mano che la noia si fa strada. Non stimola nemmeno un comparto grafico estremamente basilare, con nessun guizzo, del quale si apprezza la direzione artistica ma non la sua realizzazione, tra modelli semplicissimi, ambientazioni poco ispirate e spoglie ed effetti poco scenografici.

[caption id="attachment_167220" align="aligncenter" width="600"]Fate/Extella: The Umbral Star screenshot A menare gente sul campo di battaglia, tipo[/caption]

Non ci sentiremmo di consigliare Fate/Extella: The Umbral Star, ma c'è un elemento che va ponderato. Si tratta di una produzione particolare e sicuramente indirizzata verso una particolarissima nicchia, quella degli amanti dell'opera crossmediale, che potrebbero persino apprezzare la sua pesantezza narrativa e andare oltre la banalità delle battaglie musou. Ecco perché si può considerarla almeno sufficiente, ma solo per loro, tutti gli altri non vi ricaveranno godimento alcuno.

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