Fate/EXTELLA LINK è molto più indovinato del predecessore - Recensione
Un seguito migliore in ogni aspetto del predecessore: la recensione di Fate/EXTELLA LINK
Una storia che, in realtà, anche al netto della riduzione dei testi e di una quindi maggiore efficacia narrativa, pienamente comprensibile non lo è del tutto. Lo è sicuramente nelle sue basi, quelle che raccontano l'affacciarsi di una nuova minaccia sul SE.RA.PH, un mondo virtuale creato dal Moon Cell, computer super potente situato sulla Luna. Ad affrontarla un Master e i suoi Servant, versioni digitali di grandi eroi o personaggi leggendari e mitologici del passato, come Nero Claudius, Gawain, Gilgamesh, Archimedes, interpretati secondo il sempre intrigante e particolare gusto del media franchise Fate, articolato tra visual novel, manga, anime, film d'animazione e, appunto, videogiochi. Un roster sostanzioso, che consta di 16 personaggi giocabili di ritorno da The Umbral Star e di varie new entry, come Francis Drake, Charlemagne, Robin Hood, Lancelot e altri ancora. Quelli che non sono sempre chiari sono alcuni snodi della trama, come le motivazioni per le quali un importante personaggio si schiera con l'antagonista principale o la portata degli eventi, che a gioco concluso, anche completando tutte e tre le storyline proposte, sembrano aver raccontato una parentesi narrativa, e non un arco.
Con lo sfondo di una storia che tocca vari argomenti, come la libertà individuale, il principio di autodeterminazione, il contrasto tra finzione e realtà, si susseguono una serie di affollate battaglie, secondo una sequenza che il giocatore potrà scegliere, essendo presenti alla fine di alcune di esse varie possibilità di azione (da qui i due finali, sbloccati i quali si aprirà una nuova linea narrativa). È facile ambientarsi sul campo di battaglia, grazie ad un sistema di controllo che prevede colpi veloci e forti, magari da concatenare in combo, abilità speciali, potenziamenti e devastanti Noble Phantasm, attacchi speciali dalla enorme potenza. Lo stesso modello del predecessore e dei musou in generale, poco stimolante, vista anche la possibilità di spammare le quattro abilità speciali, dai tempi di ricarica troppo brevi, ma perfettamente coerente con l'esigenza primaria del giocatore, quella di abbattere migliaia di nemici e di sconfiggere i Servant avversari (più coriacei, ma nemmeno poi tanto).
[caption id="attachment_194104" align="alignnone" width="1920"] I dialoghi sono molto più brevi che in Fate/EXTELLA: The Umbral Star[/caption]
Dove Fate/EXTELLA LINK trova la sua principale ragion d'essere è principalmente nel suo ricco e vasto immaginario, del quale i personaggi sono gli esponenti migliori, certamente stereotipati e tratteggiati secondo un gusto particolare e non del tutto affine a quello occidentale, ma comunque affascinanti, magari nella maniera in cui declinano quanto sappiamo di loro dalla realtà storica o esibiscono quanto miti e leggende hanno raccontato al loro riguardo. Il merito è anche di un comparto tecnico che per quanto ancora basilare fa netti passi in avanti rispetto a quello del predecessore, con modelli più morbidi e ambientazioni più curate e dettagliate (seppur di scarsa varietà). Ha quindi valore principalmente come nuovo, significativo tassello del mosaico di Fate, ma risulta godibile anche ai più, per i quali potrebbe rappresentare la porta di ingresso videoludica nel denso e vasto media franchise.