Fargo 3x02 "The Principle of Restricted Choice": la recensione
La recensione del secondo episodio della stagione di Fargo, intitolato The Principle of Restricted Choice
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L'omicidio di Maurice lascia alcuni strascichi di senso di colpa in Ray, smaterializzati da Nikki che attribuisce un po' tutto alla sua natura tutto sommato buona e ad un "chi" non proprio alle stelle. Meglio rimettersi all'opera allora, e contrattaccare con Emmitt. Violenza e grottesco si fondono idealmente nel ricordino lasciato da Nikki come ripicca per lo spostamento dei francobolli, sostituiti idealmente dall'immagine di un asino, mentre Ray – che forse è davvero un brav'uomo, stupido, ma bravo – cerca addirittura di sfruttare l'occasione per riappacificarsi con suo fratello. Questo momento, insieme al confronto con Sy alla tavola calda, costruisce il legame maggiore con l'altra storyline, proprio quella di Emmitt.
Più in secondo piano la storyline di Gloria, che tiene a sottolineare il particolare rapporto che la legava al patrigno – non padre – e al tempo stesso cerca di scavare nel passato dell'uomo alla ricerca di qualcosa (fantascienza in un mondo in cui ogni tanto fanno capolino gli UFO). Nel frattempo, momenti di inettitudine sparsi un po' ovunque, su tutti quelli che riguardano la mediocre figura dell'avvocato Irv Blumkin.