Fargo 1x09 "A Fox, a Rabbit, and a Cabbage": la recensione

Ad un passo dal finale, Fargo confeziona un episodio straordinario e pieno di sorprese

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Spoiler Alert
Questa settimana la situazione paradossale da cui prende il titolo l'episodio di Fargo – e che viene anche spiegata nel corso della puntata – è talmente famosa che è impossibile resistere al giochino di applicarla come chiave d'interpretazione della puntata. A Fox, a Rabbit and a Cabbage, un contesto impossibile nelle premesse, impossibile nella soluzione. Ma il senso dell'assurdo è figlio del cinema dei Coen, che di Fargo è il grande ispiratore, e quindi ecco il grottesco e l'improbabile che diventano la regola del gioco, oltre il decoro di non andare oltre certe coincidenze narrative, oltre i comportamenti che nessuna persona sana di mente adotterebbe. Dopo un piccolo rilassamento centrale, Fargo riprende a correre con un ottimo episodio verso un finale che si prospetta indimenticabile.

Dal generale al particolare che svela ogni cosa, come al solito, come la scia di sangue che scompare nello scarico nello studio di un dentista. Quel dentista è Lorne Malvo, un anno dopo gli eventi narrati nelle prime otto puntate, con un nuovo mestiere, un nuovo look, un nuovo obiettivo. Lo ritroviamo dopo un lungo flashback nello stesso albergo nel quale Lester ha appena ricevuto il riconoscimento come venditore dell'anno. La prospettiva con la quale l'episodio si riconcilia con il finale di The Heap è completamente ribaltata. Lester sfocato sullo sfondo, Lorne in primo piano che ancora non lo ha notato, e ancora più avanti noi, che invece abbiamo il quadro generale e non immaginiamo come la situazione potrà evolversi. È in questi momenti che la scrittura di Fargo, dopo aver preso la rincorsa giocando sulle coincidenze – davvero incredibili – lascia da parte il caso e dona ai suoi protagonisti la capacità di scegliere. E Lester a quel punto sceglie.

Sceglie di non tornare sui suoi passi, di non fare finta di niente, di non autoingannarsi sull'uomo che ha di fronte. Va avanti, lo importuna, gli sbatte in faccia i suoi traguardi, i suoi vestiti nuovi, il fatto di essere un uomo nuovo. E non si ferma, insiste, insegue il suo uomo in ascensore. È difficile capire cosa possa essergli passato per la testa in quel momento, anche conoscendo l'uomo che aveva di fronte. Al suo posto il 99% delle persone avrebbe agito diversamente, e sarebbe scappato, ma lui no. È a questo punto che gli equilibri, forse gli stessi da cui prende il titolo la puntata, saltano. Lorne e Lester insieme possono convivere, Lorne e le sue nuove ignare vittime insieme possono convivere, ma quando tutte queste persone si trovano riunite lo schema salta via e qualcuno ci rimette la vita.

Inizia quindi un inseguimento a distanza tra i due, che prontamente ritornano alle origini della vicenda e a quei luoghi da cui partì tutto. Ancora una volta Molly ascolta Lester come testimone di un omicidio, ancora una volta questo mente nell'ansia di riuscire a cavarsela, ancora una volta Gus rivede Lorne in macchina. La tensione corre lungo l'episodio, soprattutto in quei momenti nei quali davvero siamo con Lester nella paura che un assassino si possa nascondere in casa. Ma è solo l'impressione di un momento. In realtà il personaggio di Martin Freeman è davvero diverso dall'uomo di un anno prima. La sequenza finale di fronte alla compagnia di assicurazioni è un brivido costante che cresce al pari della nostra consapevolezza: Lester è un individuo ancora più orribile e meschino di quanto pensassimo (e non è che prima fosse un santo).

A un solo passo dal finale, Fargo è una delle migliori novità dell'anno. Per quanto consapevoli e sicuramente parte delle tematiche della serie, le coincidenze e assurdità narrative possono metterci alla prova, ma passano completamente in secondo piano di fronte a tutto il resto. In questo episodio c'è un confronto tra Lorne e il padre di Molly che potrebbe apparire quasi inutile, quasi riempitivo, e che invece è un condensato di intensità, tensione emotiva, dialoghi e interpretazioni incredibili. È anche per momenti come questi che Fargo è una serie eccezionale.

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