Fargo 1x07 "Who Shaves the Barber?": la recensione
Settimo episodio per Fargo: puntata di transizione che ci avvicina al finale
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I titoli di testa, presentati in un crescendo quasi furioso che sfocia in una scritta rosso sangue su fondo nero, arriveranno solo dopo dodici minuti dell'inizio della puntata, e rappresentano il culmine del piano messo a punto da Lester la scorsa puntata. C'è un contrasto quasi disturbante tra la mediocrità della figura interpretata da Martin Freeman e il carattere diabolico delle sue azioni. Nel caso di Lorne si può parlare di un personaggio "nato" per noi in un certo modo, coerente con se stesso, difficile da inquadrare, ma comprensibile nel quadro generale. Lester no. Il personaggio è passato da un estremo all'altro, dalla sottomissione all'amoralità, senza pentimento, senza guardarsi indietro, solo con la paura di essere scoperto. E non ha esitato, nel momento del bisogno, a incolpare il proprio fratello, che ora finisce in galera al posto suo.
Il momento più creativo dell'episodio viene invece affidato al solito Lorne, che dopo aver rintracciato i mandanti dei due uomini che volevano farlo fuori, si reca tranquillamente alla loro sede e compie una strage. Il tutto praticamente sotto gli occhi di due agenti dell'FBI non esattamente impeccabili. Parecchia computer grafica, forse troppa, ma è comunque un momento interessante quello in cui seguiamo, per modo di dire, la carneficina, dall'esterno, solo immaginandola tramite i rumori e le grida che ci arrivano.