Fargo 1x05 "The Six Ungraspables": la recensione

Fargo arriva a metà stagione con un episodio interlocutorio

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Puntata interlocutoria per Fargo, che dopo essersi confermato la scorsa settimana come una sorta di sequel non dichiarato del film del 1996, non rivela nulla di particolarmente nuovo, ma lascia che tutti i personaggi facciano un passo in avanti verso la consapevolezza reciproca. A metà stagione il percorso umano di Lester Nygaard lo conduce ancora più fuori strada: la sua blanda e insicura copertura salta definitivamente, tradita anche da quell'infezione alla mano che simbolicamente e non solo gli è rimasta attaccata alla pelle, come indizio e costante ricordo di ciò che ha fatto. Molly e Lorne Malvo arriveranno presto ad un confronto?

Il titolo dell'episodio, The Six Ungraspables, fa riferimento ad uno dei più noti koan, in poche parole delle parabole o frasi che dovrebbero provocare un'epifania nell'uditore, del maestro zen  Yunmen Wenyan. Il corrispettivo più immediato e palese nell'episodio è il racconto, accompagnato da immagini, che un vicino di casa fa a Gus Grimly una notte nella quale, un po' per caso, un po' per destino (con i Coen non si sa mai qual è la differenza) i due si incontrano. Si tratta della vicenda di un uomo che, colpito dalla sofferenza che dilaga nel mondo, decide di donare tutto se stesso, dai suoi soldi alla sua vita, per una causa tanto nobile quanto impossibile. È in momenti come questi che Fargo oscilla pericolosamente tra la grande e affascinante narrazione e l'esercizio di stile fine a se stesso. Eppure, pur sbandando pericolosamente, la macchina dei Coen non è ancora uscita fuori strada.

La sensazione è che dovremo aspettare la fine della stagione e della storia per poter trarre le giuste conclusioni e gettare un nuovo sguardo su tutto, ma gli indizi sembrano volerci indirizzare verso una storia grande, quasi emblematica. Per i Coen c'è il caso e c'è il destino, c'è il tentativo di autodeterminare le proprie vite e c'è il fatalismo che senza alcun problema ti schiaccia e ti riporta al tuo posto. È anche in questo senso che va riletta la parentesi biblica dell'episodio, con le varie piaghe d'Egitto che si abbattono su Stavros Milos, e che senza dubbio si concluderebbero con l'uccisione del suo stupido, ma amato, primogenito. Stavros quindi si decide a pagare quanto chiesto, ignaro che il suo accompagnatore è anche l'uomo che lo sta ricattando.

Lorne Malvo non offre il solito spettacolo di sguardi e frasi memorabili, ma si concentra nel tenere tutto il gioco sotto controllo. In un clima di sospetti e mancate conferme, è lui l'unico personaggio a poter considerare il quadro completo della situazione. L'unica cosa che ignora è che Mr. Wrench e Mr. Numbers sono finalmente sulle sue tracce. Si profila uno scontro all'orizzonte? Intanto la misera copertura del mediocre Lester crolla del tutto, finalmente Molly riesce a farsi ascoltare da Bill e, in un clima di festa per la nascita della figlia del defunto Vern, arriva a Lester, pronta a ricevere la conferma sui collegamenti che già ha realizzato da sola.

La scrittura e le interpretazioni rimangono di alto livello, i momenti surreali come quello della parabola sono parentesi gradite sulla strada verso il finale. Fargo rimane una serie da recuperare e da seguire.

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