Far Cry 6, Hasta la Revolución Siempre! | Recensione

Dopo aver trascorso molte ore a Yara sulla nostra PlayStation 5, siamo finalmente pronti a raccontarvi pregi e difetti di Far Cry 6

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Nonostante un quinto episodio decisamente riuscito, Far Cry 6 ha attirato l’attenzione più per l’attore coinvolto nel ruolo del villain, che per qualsiasi altro motivo. La presenza di Giancarlo Esposito nei panni del dittatore Anton Castillo ha sicuramente sorpreso gli amanti del cinema, che hanno sin da subito dimostrato interesse nei confronti dell’ultima fatica di Ubisoft. Grazie a questa scelta di casting, inoltre, l’annuncio è riecheggiato nei meandri del web, raggiungendo utenti anche lontani dal franchise.

Una scelta senza dubbio comprensibile, ma che sicuramente rende poco onore al brand. Brand che, tra molti alti e qualche basso, ha saputo sempre distinguersi per una scrittura più che buona e per meccaniche tanto ridondanti quanto funzionali. Far Cry 6 meritava quindi un riconoscimento e una pubblicità differente, meno incentrata sul personaggio di Esposito e più su tutte le novità che il titolo ha da offrire. Novità che, come scopriremo nel corso della nostra recensione, sono riuscite ancora una volta a strapparci un sorriso sulle labbra e diverse ore di divertimento.

L’incipit di Far Cry 6 è, semplicemente, esplosivo. Il nostro personaggio, del quale potremo scegliere il sesso, si chiama Dani Rojas e non è altri che uno dei poveri esseri umani sottomessi alla dittatura del succitato dittatore Castillo. Durante un tentativo di fuga dalla fittizia isola caraibica di Yara, Dani rischia di perdere la vita, mentre il proprio mondo viene ridotto in cenere. Ha quindi inizio una storia di vendetta e di rivoluzione, dove il nostro alter ego si troverà a dover affrontare i vari luogotenenti al comando delle varie zone, per poi raggiungere l’apice della catena alimentare e liberare così il proprio popolo.

Se la trama ha sicuramente diversi elementi che sanno di “già visto”, lo stesso non si può dire dei dialoghi e di alcune ottime idee alla base del gioco. A differenza dei protagonisti degli ultimi episodi della serie, Dani è un personaggio con una propria identità. Un eroe (o un’eroina) dal forte carisma e al quale è facile affezionarsi. Anche i vari personaggi secondari che incontreremo ci sono parsi ben scritti, formando un cast variegato come non si vedeva da tempo all’interno del franchise. Peccato per i villain che, questa volta, lasciano un po’ a desiderare. Castillo mantiene il carisma di Esposito, ma solo raramente esce dai binari narrativi tipici di questa tipologia di avversario. Non pervenuti, invece, i luogotenenti, che risultano abbastanza anonimi e dimenticabili. Ben lontani, per fare un esempio, da quelli visti in Far Cry 5.

Come già accennato, abbiamo trovato però degli interessanti spunti nella trama di fondo di Far Cry 6. Alla base del potere di Anton Castillo c’è la coltivazione del Viviro, una speciale pianta che sembra essere in grado di curare il cancro. I possibili risvolti di questa idea di scrittura sono davvero molti e, nel corso del gioco, alcuni di essi vengono rappresentati in modo davvero accurato. La stessa caratterizzazione di El Presidente si basa su questo elemento, permettendoci di intravedere un personaggio molto sfaccettato, sotto la superficie del folle (e banale) dittatore.

Il titolo può essere portato a termine in circa 25 ore, seguendo esclusivamente la campagna principale. Ore che raddoppiano, nel caso si decida di svolgere ogni singola attività di gioco.

Far Cry 6 riesce a innovare, pur rimanendo saldamente ancorato al passato. Ancora una volta ci troviamo di fronte a un titolo che ci spingerà ad alternare missioni primarie a missioni secondarie, spostandoci attraverso un’ampia mappa di gioco. Mappa che, come ormai ci ha abituato il brand, è popolata da eventi e da segreti, spingendoci a deviare costantemente il nostro percorso per raggiungere i vari punti di interesse. Ogni area è gestita da uno dei luogotenenti di Castillo, che a loro volta comanderanno diverse basi militari e avamposti. Il nostro scopo: fare terra bruciata e reclutare nuovi membri intenzionati a dare vita a una vera e propria rivoluzione.

A differenza degli scorsi capitoli, però, troviamo una personalizzazione del personaggio maggiormente vicina a quella dei giochi di ruolo. Ogni parte del nostro equipaggiamento, infatti, vanterà statistiche e abilità uniche, permettendoci di creare la nostra build in base all’esigenza del momento. A questo si aggiungono gli Amigos, una serie di animali che sapranno aiutarci nelle situazioni più disparate. Stiamo parlando personaggi come Guapo, un coccodrillo mangiauomini, o Chorizo, un picciolo cagnolino rimasto paraplegico. Questi animali potranno essere lanciati contro i propri avversari, ottenendo risultati differenti in base all’Amigo utilizzato.

Far Cry 6

Nonostante la varietà di situazioni, gran parte di esse potranno essere risolte in un solo modo: aprendo il fuoco verso i propri avversari. Il gunplay di Far Cry 6 ci è parso molto riuscito, facendoci sentire l’effettiva differenza tra le varie bocche da fuoco. Se pensate di avere a disposizione solamente fucili e pistole, però, vi sbagliate di grosso. Ubisoft ha messo a nostra disposizione anche armi speciali, come roboanti lanciadischi che sparano al ritmo della Macarena o lanciafiamme dalla forza esplosiva. Il tutto senza dimenticare il Supremo, uno zainetto in grado di dotarci di particolari abilità, come quella di scagliare dei missili sui nostri avversari. Bastano poche ore di gioco per renderci conto che Far Cry 6 abbandona la strada del “realismo” intrapresa dal secondo episodio, per abbandonarsi alla follia e all’esagerazione.

Come i precedenti capitoli della serie, anche le avventure di Dani possono essere interamente affrontate in cooperativa con un amico online. Il risultato è estremamente divertente, permettendo a entrambi gli utenti di salire di livello e di proseguire con la campagna principale. Un’aggiunta che spesso viene poco evidenziata, ma che ci sentiamo di promuovere a pieni voti.

Su PlayStation 5, Far Cry 6 non nasconde del tutto la propria natura cross-gen, ma rimane senza dubbio un bel vedere. Il titolo raggiunge i 4K e rimane ancorato ai 60 fotogrammi al secondo. Questa nuova fluidità, è inutile negarlo, ha fatto un gran bene al gioco, permettendogli di fare un evidente balzo in avanti rispetto al quinto capitolo. Segnaliamo, però, la presenza di un texture pack opzionale, che vi invitiamo caldamente a scaricare nel caso siate in possesso delle nuove macchine targate Sony e Microsoft. Nonostante ciò, questo nuovo Far Cry limita l’utilizzo del ray tracing alla versione PC, lasciando a bocca asciutta coloro che hanno deciso di vivere la rivoluzione di Dani su console.

Yara rimane comunque un’isola meravigliosa, che ci ha regalato degli scorci indimenticabili e dei panorami mozzafiato. Il tutto a patto di apprezzare le atmosfere che mescolano le zone caraibiche con le città in stile Cuba, ovviamente.

Come avrete sicuramente già letto online, Far Cry 6 non è doppiato in italiano. Non neghiamo che si tratti di una scelta infelice, sicuramente presa in seguito agli scarsi incassi della serie nel nostro Paese. Ad ogni modo, Ubisoft ha ben pensato di inserire i sottotitoli nella nostra lingua, risultando quindi perfettamente comprensibile anche dai non anglofoni. Ottima anche la colonna sonora che, perfettamente in linea con l’atmosfera di gioco, è costituita principalmente da tracce di musica latinoamericana. Alcune situazioni hanno inoltre dimostrato un sound design davvero ispirato, permettendoci di vivere momenti carismatici a suon di musica e proiettili.

Far Cry 6

Far Cry 6 è esattamente quello che sembra: un nuovo capitolo della serie di Ubisoft, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Come descritto in fase di recensione, sono presenti interessanti novità sul piano narrativo e ludico, pur mantenendo ancorato il titolo ad alcuni elementi ormai classici del franchise. Se avete amato i precedenti episodi, le avventure di Dani Rojas fanno proprio al caso vostro. L’atmosfera che si respira a Yara potrebbe conquistarvi, mentre la quantità di missioni secondarie saprà intrattenervi per quasi cinquanta ore. Se non siete mai stati interessati al brand, non sarà questo sesto capitolo a farvi cambiare idea. Detto questo: Far Cry 6 è un prodotto di tutto rispetto, che non vediamo l’ora di veder ampliato con tutti i contenuti in arrivo nei prossimi mesi.

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