Fantomax: Non temerai altro male, la recensione

Editoriale Cosmo ha riproposto un'opera meritevole firmata da due grandi autori italiani, il compianto Luigi Bernardi e Onofrio Catacchio: Fantomax

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Editoriale Cosmo ha riproposto lo scorso mese nella collana Cosmo Serie Nera, un'opera meritevole, uscita originariamente per Coconino - Fandango nel 2011, in occasione del centenario della nascita di Fantomas. È firmata da due grandi autori italiani, il compianto Luigi Bernardi e Onofrio Catacchio, che come sapete vedremo presto in azione sul nuovo Kriminal della Mondadori Comics.

Il fumetto che per una pura questione di diritti è divenuto Fantomax, si ispira al personaggio letterario ideato nel 1911 da Marcel Allain e Pierre Souvestre. Lo spietato, intelligentissimo fuorilegge internazionale, abilissimo nei travestimenti, è la figura a cui faranno riferimento Angela e Luciana Giussani per il loro Diabolik nel 1962 e ha fornito all'immaginario collettivo di quasi un secolo la figura del genio criminale per eccellenza.

Bernardi trasforma un soggetto ormai datato in un moderno, futuristico signore del male assoluto a capo di un'organizzazione che ha sedi in tutto il mondo e infiltrazioni in ogni luogo di comando, in ogni centro di potere politico ed economico. Tutte le più grandi guerre e tragedie della storia del Novecento fino ai giorni nostri, anche il recente crack finanziario di Lehman Brothers, vengono rilette in una nuova luce, o meglio, tra nuove ombre. Nel primo capitolo apprendiamo la crudele procedura di iniziazione per l'elezione del nuovo Fantomas. Nel secondo viene manifestata tutta la potenzialità distruttiva della società segreta, dalle armi chimiche a quelle genetiche, ma viene introdotto anche un possibile antagonista, uno pseudo campione della giustizia. Nel finale assistiamo al faccia a faccia tra i due contendenti e la conclusione riserverà ovviamente una sorpresa.

Questa graphic novel, grazie alla bravura di Bernardi, instilla una formicolante inquietudine, forse perché suggestionati da una cronaca quotidiana fatta di dolore e violenza, che talvolta ci portano a immaginare un'eminenza grigia, capace di macchinare tali eventi così catastrofici, un unico responsabile degli innumerevoli atti di terrorismo sparsi per il globo. Il fine di Fantomas è il caos assoluto finalizzato al governo della Terra. La sua crudeltà è spietata e razionale, lontana da fanatismi e rivendicazioni. Ciascun delitto viene pianificato con perizia e lucidità scientifiche e perciò ancora più terrificante.

Alla linearità della sceneggiatura conferisce vigore e sostanza l'interpretazione di Catacchio, in perfetta sintonia con la sua linea precisa, geometrica, con i meccanismi della trama. La tavola nella sua cromaticità e nella linearità delle vignette, ricorda molto la tradizione del noir italiano, il gioco di bianco, nero e grigio di un riferimento oggi imprescindibile come Diabolik, ma l'artista pugliese conferisce una personalità tutta sua alle illustrazioni, senza rinunciare a raffinate sfumature sexy e cogliendo l'occasione per due grandi omaggi: a Zanardi di Andrea Pazienza e allo Sconosciuto di Magnus. Il brossurato di 176 pagine in questione, è una chicca da non lasciarsi sfuggire.

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