Fantastic Mr. Fox - La recensione

Una simpatica volpe, che ha promesso di mettere la testa a posto per la famiglia, ricade nei suoi consueti errori. Il film di Wes Anderson è una fiaba delicata e particolare, ma con le solite lungaggini di questo regista...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloThe Fantastic Mr. FoxRegiaWes Anderson
Cast
George Clooney,    Meryl Streep, Jason Schwartzman, Bill Murray, Wallace Wolodarsky, Eric Chase Anderson, Michael Gambon,    Willem Dafoe
uscita16 aprile 2010La Scheda del Film

Si potrebbe dire, una volpe che perde il pelo ma non il vizio. E' questo che è il signor Fox, una volpe che ama andare a caccia di pollame rischiando ogni volta la vita, non solo la sua, ma anche della moglie incinta. E' quindi arrivato il momento di lasciare perdere le vecchie abitudini e di darsi una regolata. Ovviamente, una missione impossibile quando si ha questa natura.

Ho l'impressione che si possa fare un discorso simile su Wes Anderson. Amatissimo da una certa critica che ormai gli dà del genio a ogni cosa che fa, devo ammettere che la sua carriera mi lascia perplesso. Avevo adorato il suo esordio Un colpo da dilettanti, che Martin Scorsese inserì (con molto acume) nella sua top ten dei film preferiti degli anni novanta. Poi arriva Rushmore, pellicola della consacrazione, assieme a I Tenenbaum. Peccato che già in queste occasioni (soprattutto nel secondo caso, visto che il primo invece era un esempio delizioso di cinema indipendente) si notava una certa autoindulgenza, confermata poi da titoli come Le avventure acquatiche di Steve Zissou (che anche i suoi maggiori sostenitori hanno problemi a difendere) e Il treno per il Darjeeling, con diverse cose positive, ma anche con il solito problema, l'assenza di un produttore che blocchi i voli pindarici del regista.

In questo senso, possiamo dire che Fantastic Mr. Fox rappresenta un buon ritorno alla forma per Anderson, ma chiaramente i problemi sono i soliti. I pregi di questo titolo, beninteso, sono tanti. Lo stile retro è splendido, supportato da una serie di costumi assolutamente meritevoli dell'Oscar (ma per la solita regola strana, non erano eleggibili). E' evidente l'influsso di una pellicola come I soliti ignoti, che era già stato il punto di riferimento di Un colpo da dilettanti, sia nella trama che soprattutto nella delicatezza malinconica in cui vengono rappresentati i personaggi. E se George Clooney sembra nato per fare un damerino affascinante e scavezzacollo, forse il personaggio più riuscito è il giovane rampollo di famiglia, che ha molti problemi di identità, tanto da sembrare un alter ego del Max Fischer di Rushmore.

Quello che non funziona è forse proprio l'indulgenza di Anderson. Se alcune scelte decisamente non da cartone (il pollame morto, per esempio) possono anche essere viste come una strada coraggiosa, non si può dire lo stesso di alcune sequenze e sottotrame, che sembrano servire più a soddisfare il regista che a contribuire alla vicenda. Tanto che, a un certo punto, non è chiaro dove voglia andare esattamente la pellicola. Insomma, poteva essere un film da mia top ten, magari anche in grado di sfidare Up agli Oscar. Così invece è un prodotto molto gradevole, ma che suscita anche diversi rimpianti...

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