F1 2020 quest’anno gira più veloce della Ferrari | Recensione

F1 2020 non si affida al pilota automatico e ripropone quanto di buono ci aveva regalato il diretto predecessore, spingendo ulteriormente sull’acceleratore

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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F1 2020 quest’anno gira più veloce della Ferrari | Recensione

Chi gioisce e si strugge in base all’andamento in gara delle macchine che sfoggiano fieramente il Cavallino Rampante, già dopo un solo week-end può tranquillamente accantonare sogni di gloria, mortificati da una macchina che ha saputo acciuffare un isperato podio solo grazie alla strepitosa performance di Charles Leclerc, campioncino monegasco che sembra predestinato ad una fulgida carriera fatta di grandi e numerosi successi.

Da sempre, tuttavia, i videogiochi permettono agli amanti della Formula 1 di raddrizzare almeno virtualmente le stagioni storte, o di riconfermarne e ricalcarne la gloriosa corsa al titolo iridato, a seconda della squadra per cui si fa il tifo. Mai come quest’anno, è proprio il caso di dirlo, F1 2020, ennesima iterazione della fortunata saga di Codemasters, sembra girare molto meglio, sia sul rettilineo che in curva, della Ferrari, affetta, almeno in questa prima parentesi del campionato, da un’inspiegabile involuzione tecnica.

Del resto, laddove i meccanici della scuderia di Maranello sembrano aver miseramente fallito, ovvero migliorare le componenti che necessitavano di un netto potenziamento, gli sviluppatori del gioco hanno dimostrato grande disinvoltura, recependo alla perfezione i feedback della propria utenza, già estasiata da un passato capitolo assolutamente convincente.

[caption id="attachment_214415" align="aligncenter" width="1000"] Torna il caro, vecchio, amatissimo split-screen. Finalmente potrete darvi battaglia con un amico spalla a spalla[/caption]

Aggredendo l’asfalto anche con tutti gli aiuti del caso inseriti, eventualità che rende per forza di cose più ingessato il controllo della vettura, una volta sul tracciato non si soffre come prima il sottosterzo. La gestione dell’ERS è più fedele alla realtà e per questo limitato a certi settori della pista, secondo determinate modalità di erogazione. Le differenze di prestazione tra le varie scuderie, inoltre, per quanto settate sugli standard dello scorso anno visto il ritardo accumulato dalla partenza del campionato a causa del COVID, sono più impattanti anche nello stile di guida che dovrete adottare.

Novità di quest’anno, una nuova modalità di guida pensata per i neofiti. Non bastassero i molti aiuti che si possono attivare, non bastasse l’impostazione vagamente arcade della saga che si ripresenta immancabile anche in F1 2020, selezionando quest’opzione potrete facilmente puntare alla vittoria anche se è la prima volta che vi cimentate con un gioco di corse. L’idea è buona, ma va da sé che questa modalità appiattisca enormemente il gameplay, dando la chiara impressione che la vettura si muova su un sentiero prefissato, lasciando ben poca libertà di manovra al videogiocatore.

L’altro grande passo avanti segnato da questa edizione ha le fattezze della nuova Carriera Scuderia, che si aggiunge al Gran Premio singolo, alla prova a tempo, alla stagione secca e alla piacevolissima Carriera Pilota, ereditata direttamente da F1 2019, che torna ulteriormente approfondita per quanto riguarda la gestione del team.

La new entry non solo vi permetterà di creare un pilota ex-novo, ma di farlo gareggiare in una scuderia a cui dovrete dare un nome, sceglierne la livrea, trovarne lo sponsor e anche il secondo pilota.

Oltre alle abilità del proprio avatar, tra una stagione e l’altra avrete modo di incrementare le prestazioni della vettura, attirando piloti più o meno rinomati, desiderosi di correre per i vostri colori, a seconda dei piazzamenti ottenuti in ogni campionato. Va da sé che si tratta dell’aggiunta più gustosa di F1 2020, funzionale ed efficace almeno quanto la modalità gemella, Carriera Pilota per la cronaca, che fonde l’ottimo sistema di guida a tutta una serie di attività collaterali che esalteranno particolarmente le vostre capacità gestionali e decisionali.

[caption id="attachment_214416" align="aligncenter" width="1000"] Non manca naturalmente una profonda modalità multiplayer ideata per dare il meglio di sé in ottica e-sport. Purtroppo al momento non siamo riusciti a testarla a dovere visto i server privi di sfidanti[/caption]

Anche i due nuovi tracciati ben figurano. Zandvoort è una pista con qualche curva cattiva, ma esaltante. Un po’ meno convincente Hanoi nonostante un paio di passaggi che sapranno regalarvi brividi a fior di pelle.

Graficamente non si registrano chissà quali migliorie, nonostante sia ravvisabile una maggior pulizia dello schermo ed effetti luce ancor più convincenti. Sensibile miglioramento del comparto audio, dove il rombo dei motori è estremamente più fedele alla realtà.

F1 2020 non si affida al pilota automatico. Ripropone quanto di buono ci aveva regalato il diretto predecessore, certo, ma spinge ulteriormente sull’acceleratore. Lo fa con un sistema di guida appositamente pensato ed ideato per i neofiti; con lievi limature al sistema di guida e alla grafica; con una modalità nuova di zecca ancora più coinvolgente ed intrigante. Permane qualche caricamento di troppo, né ci sarebbe dispiaciuto un editor più raffinato con cui creare livree e avatar più dettagliati, ma si tratta di piccole sbavature.

A meno che non ne abbiate avuto già abbastanza gli scorsi anni, da appassionati del genere e di Formula 1 è da prendere senza alcun indugio.

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