F.B.I. 1×01 “Pilot”: recap e commento
La nostra recensione del pilot della prima stagione di F.B.I. in onda negli Stati Uniti sulla CBS
Dopo essere arrivata, assieme al suo partner, sul luogo della prima esplosione e grazie alla prontezza di spirito con cui agisce, l'agente speciale Maggie Bell riesce ad evitare una carneficina persino peggiore, motivo per cui le viene assegnata l'indagine che porterà all'arresto del responsabile degli attentati. Maggie è chiaramente una donna che sa ciò che vuole, è decisa, testarda, ma anche sensibile e sente fortemente il peso e l'importanza del lavoro che è chiamata a fare, che sembra vivere quasi come una missione, pur non dimenticandone mai il lato umano.
In quest'ottica FBI è esattamente il genre di procedurale che ci si aspetterebbe da Wolf o comunque serie perfetta per il pubblico della CBS, ma - al di là della soluzione del caso, che si dipana nel corso dell'episodio - non ci sono grandi sorprese e novità, né lo show apporta qualche novità nel genere, finendo probabilmente per risultare un po' noioso, perché il cattivo viene arrestato, come da previsione, ed il bene trionfa, esattamente come ci si aspetterebbe da un prodotto di questo tipo. Senza intoppi.
Il pilot scritto da Craig Turk (già rimpiazzato dal nuovo showrunner Greg Plageman) e diretto da Niels Arden Oplev, rispetta i canoni dei precedenti prodotti dal leggendario produttore televisivo e nel giro di una sola puntata introduce un senso di minaccia piuttosto evidente che pende come una spada di Damocle sul capo di cittadini innocenti, su cui l'FBI è appunto chiamata a vigilare, ma la serie manca in un certo senso di quella scintilla necessaria a farla spiccare in un mare magum di suoi simili.
C'è un motivo per cui uno show come Law & Order SVU, sia riuscito ad arrivare a festeggiare 20 anni di vita, perché sicuramente è nato in un periodo in cui esisteva oggettivamente molta concorrenza, ma anche perché ha saputo cambiare e distinguersi nel tempo, diventando una voce unica - nel mondo delle serie TV - e distinguendosi come uno show moderno, che affronta casi coraggiosamente attuali e parla per le vittime. A giudicare dalla premesse FBI si prefissa invece solo di essere una di quelle tante serie di sottofondo che si guardano per rilassarsi, senza pretendere un eccessivo coinvolgimento da parte del pubblico, il che - di per sé - non è affatto un difetto, se non fosse che esistono già molteplici altre FBI, solo con titoli diversi.
I pochi indizi personali di cui veniamo a conoscenza sui protagonisti, come accennavamo, ci vengono rivelati nel corso del pilot in quelle che dovrebbero essere casuali conversazioni tra colleghi, ma che sono in realtà concepite per servire al pubblico quel tanto di informazioni necessarie a costruire la loro storia di origine. Oltre al fatto che Maggie è vedova e che non ha figli, apprendiamo per esempio anche che Omar ha lavorato sotto copertura con dei terroristi, è originario del Queens ed ha frequentato l'accademia di West Point.
La prima stagione di F.B.I. va in onda negli Stati Uniti ogni martedì sulla CBS ed è ancora inedita in Italia.