Exoprimal, la recensione

Exoprimal è un gioco divertente e avvincente, ma che al momento offre un numero davvero limitato di contenuti

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È innegabile: Exoprimal non era certo un titolo atteso da milioni di videogiocatori. Sin dal suo annuncio in occasione dello State of Play di Sony dello scorso anno, l’opera di Capcom ha raccolto scetticismo e confusione. Il pubblico è rimasto perplesso dalla tipologia di gioco, mal comunicata e resa incomprensibile anche dalla software house nipponica. Se ci si aggiunge che “Capcom” + “Dinosauri” è una formula che dovrebbe portare come risultato “Dino Crisis”, ecco che capirete anche il motivo di tanta delusione da parte degli utenti.

Eppure, video dopo video, Exoprimal ha rivelato la propria vera identità, ovvero quella di un titolo PvPvE (player-versus-player-versus-environment) in salsa preistorica. Quando i primi giornalisti sono riusciti inoltre a mettere le mani in anteprima sul titolo, confermandone alcuni pregi e scagionandone i difetti, i giocatori hanno cominciato a incuriosirsi. Dopotutto chi non vorrebbe vestire un’armatura futuristica per affrontare orde di dinosauri affamati di carne umana?

A partire dal 14 luglio, il gioco è approdato sul mercato, ritagliandosi persino un posto all’interno del catalogo Xbox Game Pass di Microsoft. Abbiamo passato la scorsa settimana a viaggiare nel tempo nel tentativo di fuggire dall’isola di Bikitoa, testando tutte le Exocorazze e innamorandoci perdutamente della prontezza di riflessi di Zephyr. Volete scoprire se Exoprimal è un titolo che merita il vostro tempo? Allora seguiteci nel corso di questo articolo, ma non prima di aver messo la giacca. Sono previste piogge di dinosauri.

SOSPESI NEL TEMPO

2043. Durante una missione speciale per capire cosa si nasconde dietro all’apertura di portali interdimensionali in tutto il mondo, la Squadra Speciale nota come “Hammerheads” viene risucchiata da un violento vortice nei pressi dell’isola di Bikitoa. All’interno del team troviamo Ace, la nuova recluta interpretata dal giocatore, il leader della squadra Lorenzo, l’ingegnere dal braccio metallico Alders, la determinata combattente Majesty e l’androide Sandy. Bastano pochi istanti dopo l’atterraggio di emergenza per capire che le cose sono più bizzarre del previsto. Una misteriosa IA di nome Leviathan rapisce Ace e altri combattenti sparsi per il mondo, catapultandoli nel 2040 (indietro nel tempo di tre anni) e obbligandoli ad affrontare sfide mortali per raccogliere dati.

Cosa vuole davvero questa intelligenza artificiale? Come si lega alle piogge di dinosauri e alla Aibius Corporation? Ma soprattutto: come faranno Ace e il suo gruppo ad andarsene sani e salvi dall’isola?

Il comparto narrativo di Exoprimal è tanto bizzarro, quanto interessante. Non ci troviamo di fronte, infatti, a un titolo single player con una storia strutturata in modo classico. La nuova opera di Capcom è basata principalmente su meccaniche multigiocatore, ma non sembra voler rinunciare al raccontare una storia ricca di misteri. Affrontando partite su partite, infatti, si otterranno dei dati che andranno a comporre la Mappa Analitica. Mappa che presenta diverse domande alle quali trovare risposta grazie ai suddetti dati, garantendo una costante progressione del racconto. A questo si integrano le cut-scene, presenti dopo aver completato un preciso numero di battaglie. Il risultato finale ci ha piacevolmente sorpreso, permettendoci di godere della storia con un ritmo sostenuto e senza particolari tempi morti.

DIECI EXOCORAZZE IN CERCA DI UN PILOTA

Passiamo però a quello che è il reale punto di forza di Exoprimal: le armature che potremo indossare. Il gioco ci offre ben dieci Exocorazze caratterizzate da abilità completamente differenti tra di loro e suddivise in tre categorie. Tra quelle d’Assalto troviamo Deadeye, efficace negli scontri a medio-lungo raggio, Zephyr, capace di muoversi tra gli avversari con agilità, Barrage, perfetto per gli attacchi esplosivi e Vigilant, il cecchino di turno. Tra i Colossi, invece, abbiamo Roadblock, pensato per difendere il gruppo, Krieger, armato di un gigantesco gatling e Murasame, dall’affascinante design simile a quello di un samurai. Infine troviamo le armature di Supporto. Armature come Witchdoctor,  l'healer di turno, Skywave, in grado di volare sopra i nemici, e Nimbus, una perfetta via di mezzo tra difesa e attacco.

Ognuna di queste Exocorazze è ben bilanciata e divertente da utilizzare. Capcom ha inoltre pensato a un buon sistema di personalizzazione che permette non solo di modificarne l’estetica, ma anche di equipaggiare le tute con strumenti e moduli in grado di differenziarne le abilità. Vi basti pensare che, nonostante la nostra passione per Zephyr, ci siamo trovati perfettamente a nostro agio con Deadeye, equipaggiato con un Ausilio, ovvero con uno strumento in grado di tramutare il soldato in un mezzo guaritore. Insomma: il gioco invita il giocatore a sperimentare versioni differenti e a scoprire le proprie preferenze, un po’ come accade in titoli come Overwatch o League of Legends. Peccato, però, che al momento la varietà di situazioni nelle quali usare le armature sia decisamente scarsa.

TANTO POTENZIALE, POCO DA FARE

Al momento Exoprimal presenta una sola modalità nota come “Sopravvivenza”, ovvero una successione di zone dove affrontare numerose ondate di dinosauri, durante le quali dovremo superare le sfide prima della squadra avversaria. Squadra che potremo incontrare (e combattere) nella prova finale nel caso avessimo attivato la modalità PvP, o che potremo evitare nel caso si preferisca la più tranquilla PvE. Nonostante la gran quantità di differenti dinosauri, il risultato è un titolo che esaurisce le proprie possibilità sin troppo rapidamente, diventando presto ridondante.

Gli sviluppatori hanno già confermato l’arrivo di nuove modalità e di nuove feature, ma al momento i contenuti presenti in Exoprimal sono davvero pochi. Un vero peccato, viste le potenzialità offerte dal titolo. Non ci resta quindi che sperare in un supporto continuativo da parte di Capcom e che i giocatori non abbandonino i server prima che gli sviluppatori possano aggiungere abbastanza materiale da rendere sensato il costo di 60 euro (circa) del gioco. Una cifra evidentemente troppo alta, per i contenuti disponibili al lancio.

DINOSAURI VS EXOCORAZZE

Da un punto di vista visivo, il RE Engine si dimostra per l’ennesima volta un fantastico motore grafico. L’estetica di Exoprimal, infatti, passa per dei modelli molto curati di personaggi umani e dinosauri, regalando grande soddisfazione agli amanti delle beste preistoriche. A questo si aggiunge la grande cura riposta nel design delle Exocorazze, una più bella dell’altra. Completamente senza senso, invece, il comparto sonoro. Il titolo presenta la voce dell’IA Leviathan in Italiano, mentre tutte le altre sono rimaste in inglese (con i sottotitoli in italiano). Questo probabilmente perché l’IA risulta fondamentale quando si è in partita, comunicando informazioni che, se lasciate in inglese, avrebbero costretto il pubblico a leggere dei testi durante la frenesia della battaglia. Rimane comunque una scelta folle, dato che a questo punto si sarebbe potuto optare per doppiare l’intero titolo, evitando questa bizzarra versione ibrida.

Exoprimal è un gioco divertente e affascinante, ma ancora acerbo. La scarsa quantità di contenuti potrebbe far venire a noia il titolo a tutti coloro che non si accontentano di massacrare orde di dinosauri. La speranza è che i dev sappiano introdurre presto nuove attività, in modo da colmare la principale lacuna del gioco. Al momento la roadmap è stata già annunciata, ma speriamo che i prossimi update siano sufficienti per tenere alto l'interesse verso questo titolo. Per il resto, Exoprimal è un gioco perfetto per qualche serata in compagnia dei propri amici e siamo certi che, se curato nel modo corretto, potrebbe ritagliarsi un piccolo spazio nell’arduo mondo dei Game as a Service. 

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