Everything Sucks! (prima stagione): la recensione

Torniamo negli anni '90 con Everything Sucks!, la nuova serie adolescenziale di Netflix

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Fin dai primi minuti Everything Sucks! sgombra il campo da ogni probabile, ma tutt'altro che necessario, confronto con Stranger Things. Teenager protagonisti, ambientazione passata, ma il paragone si ferma qui. Se non altro perché la nuova proposta Netflix, a differenza del cult immediato creato dai fratelli Duffer, non naviga nelle acque nostalgiche di chi quel periodo di riferimento l'ha magari vissuto davvero. Si tratta di una serie che, al contrario, da quegli anni potrebbe essere uscita veramente, priva di tutto quel meccanismo di rielaborazione e sguardo dolce e poetico dal futuro. È una serie di scarsa durata e di poche pretese, con più di un'ingenuità di scrittura e una generale autoindulgenza, ma tutto sommato agile da vedere e piacevole.

Ci troviamo nel 1996, alla Boring High School (sì, si chiama così). I protagonisti sono un trio di ragazzi un po' nerd, ma neanche troppo, e un po' sfigati. Uno di loro, di nome Luke (Jahi Di'Allo Winston), si innamora della schiva Kate (Peyton Kennedy, la migliore del cast), figlia del preside della scuola, e si lancia nel tentativo di conquistarla. Tuttavia anche per la ragazza si tratta di un momento di profonda scoperta di sé: inizia infatti a provare delle pulsioni sessuali verso il suo stesso sesso, e quindi il timore di essere omosessuale. Intorno a loro gravitano, sempre più importanti ma mai davvero al centro della scena, i loro compagni di scuola e amici. Geek, bulletti, presuntuosi, fragili: ragazzi normali, insomma.

Come il recente The End of the F***ing World (ma le due serie non hanno nient'altro in comune), Everything Sucks! offre indirettamente al suo spettatore la possibilità di concedersi una maratona televisiva. E, salvo impegni, non sarà difficile accettare quella proposta. La serie è infatti composta da dieci episodi da circa venti minuti ciascuno, leggerissimi, molto legati l'uno all'altro, che raccontano una storia compiuta e sempre più strutturata. E forse è proprio nella volontà di costruire una storia coesa che si rintraccia la più grande differenza della serie, creata dal giovane Ben York Jones (è anche attore nello show) rispetto ad altri classici adolescenziali degli anni '90.

Everything Sucks! è infatti figlio di My So-Called Life e soprattutto di Freaks & Geeks. Del primo riprende il viaggio di formazione ideale narrato attraverso gli occhi di un adolescente che matura nel confronto con il prossimo, tra delusioni, porte in faccia, bagni di umiltà. Del secondo trae l'ispirazione per l'affresco generazionale che mescola esponenti caricaturali, ma calati in un ambiente di per sé caricaturale da teen-drama. Ecco quindi il geek improbabile e precisissimo che si aprirà a sentimenti più complessi, ecco l'odiosa ragazza viziata, che si scoprirà non essere così vuota come appariva. Sono canoni e caratterizzazioni di grana grossa, ma va detto che Everything Sucks! vi si appoggia con il migliore degli approcci, scanzonato e leggero.

A voler trarre a tutti i costi un paragone con una serie Netflix, sarebbe più logico tirare in ballo Big Mouth, dati i temi adolescenziali, soprattutto quelli relativi alle prime pulsioni sessuali. Ma si tratta anche in questo caso di due prodotti molto diversi come approccio: sboccata e demenziale la serie animata, più “drammatico” e sottile il secondo. In entrambi i casi si tratta di esorcizzare alcuni classici “traumi di passaggio” dell'adolescenza, e di farlo con due linguaggi molto diversi.

Proprio grazie alla confezione e alla piacevolezza del tutto è più facile perdonare una serie di ingenuità di scrittura. Gli adulti puerili e imperfetti sono un classico del teen-drama, ma per aggiustare il tiro li avremmo voluti vedere più spesso in vesti più mature (o quantomeno più mature di quelle dei loro figli!). E anche una sottotrama su un genitore lontano e idealizzato si svolge in modo troppo banale e già visto. Più riuscito il modo in cui viene tratteggiato, soprattutto all'inizio, il timoroso viaggio di Kate alla scoperta della propria sessualità, o il sentimento, teneramente imbarazzante, tra lei e Luke. Una certa reinterpretazione di Rocket Man di Elton John è un momento molto dolce, mentre il riferimento alla trilogia prequel di Star Wars che "sicuramente rovinerà i film vecchi" ci fa sorridere.

Piccolo manuale di sopravvivenza alla scuola superiore, nel quale alcuni giovani spettatori potranno ritrovarsi, Everything Sucks! non diventerà un cult, ma rimane una visione piacevole e apprezzabile.

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